Ala grande di 206 il postino è considerato uno dei migliori giocatori a non vincere l’anello. Compie oggi 59 anni e, per l’occasione, ripercorreremo la sua corsa al successo.
ORIGINI
Karl è il 9 figlio in una famiglia molto povera di Summerfield, in Louisiana. Malone è stato costretto a vivere con la madre single, con suo padre che si suicidó quando Karl aveva solo tre anni, e a lavorare nella loro fattoria sin da bambino.
COLLEGE
Dopo aver dominato nelle High school, vincendo tre titoli statali, Karl ha frequentato, nonostante le avance di Arkansas, l’università della Louisiana, per rimanere vicino casa. Nel primo anno è stato costretto a non giocare per via dei suoi voti bassissimi, ma nel secondo anno è riuscito ad entrare in squadra sfiorando la doppia doppia con 19 punti 9 rimbalzi, portando il suo college alle sweet 16 per la seconda volta nella storia, facendosi notare dagli scout NBA.
PRIMI ANNI IN NBA
Dopo essersi candidato al draft dell’85, Karl era convintissimo di venire scelto dai Mavericks alla 8, ma invece nella notte del draft, finì addirittura alla 13, con la quale venne preso dai Jazz. Già nel suo primo anno dimostra di poter dominare in NBA chiudendo con 15 punti e 9 rimbalzi, oltre all’inserimento nel Rookie team. Anche nell’anno da sophomore Malone migliorerò le statistiche con 20 punti, per poi addirittura raggiungere la tripla doppia nel 3°anno con 22 punti e 10 rimbalzi.
ANNI DA ALL-STAR
Il 1998 è l’anno della consacrazione, in cui con l’aiuto di Stockton, Karl segna ben 27 punti, viene eletto come miglior ala grande del NBA e partecipa al primo dei suoi 14 all’star Game consecutivi. Come ciliegina sulla torta si consacra ai playoff eliminando Portland e arrendendosi ai Lakers di Magic e KAJ solo in 7 gare, nonostante i 31 punti nel match decisivo. Nel 1989 arriva la prima grandissima delusione con il brutto 4-0 che subiscono dai Warriors, nonostante Malone alzi ancora le statistiche. Nella stagione 1989-1990 raggiunge per la prima volta i 31 punti di media segnando addirittura 52 punti in una gara di regular season, continuando però a deludere ai playoff perdendo nel primo turno contro Phoenix. Andamento analogo nei playoff del 91 dove vengono buttati fuori dai Blazers.
LE BATTAGLIE AD OVEST
Nel 1992 i Jazz hanno la loro “breakout season” con la coppia Stockton-Malone che trascina la squadra alle finali di conference, con Karl che chiude a 29 punti in dei playoff spettacolari, dove però perde di nuovo contro Portland in 6. A fine stagione Karl partecipa anche nelle Olimpiadi del Dream team e vince la medaglia d’oro. Nella stagione successiva Karl continua a mettere insieme statistiche importanti cadendo però al primo turno dei playoff. Nel 1994 Karl manda a segno il suo record di rimbalzi con 23 e torna a fare bene ai playoff arrivando nuovamente alle conference finals. Nella stagione successiva la squadra supera le 60 vittorie ma perde nuovamente contro Houston, stavolta al primo turno.
LOTTE CONTRO I BULLS
Dopo aver rivinto le olimpiadi nel 1996 Malone è tornato carico per la stagione vincendo il suo primo MVP, mentre ai playoff sconfigge entrambe le squadre di Los Angeles e i Rockets nelle finali di Conference. Alle finali NBA i Jazz trovano i Bulls, che vincono le prime due gare con il postino che tira con 6 su 20 in gara 2. Tuttavia l’ala grande sfrutta il suo orgoglio è riesce a riportare la serie in parità con 37 punti in gara 3, ma alla fine non riesce a vincere le due gare successive perdendo in 6 con Malone che mostra grandi difficoltà dalla lunetta. Le due squadre si riaffrontano alle finali del 98, con i Bulls che puntano al secondo three-peat. Utah vince la prima partita di soli 3 punti, ma Karl, complice la difesa di Pippen e Rodman, non riesce a essere costante, passando da brutte partite a segnare 39 punti in gara 5. In gara 6 si arriva con il match point per Chicago e, nonostante la lotta di Utah, questa è la partita del “The Shot” che porta i Jazz ad un’altra sconfitta.
ANNI POST FINALI
Dopo aver perso al secondo turno contro Portland nel 1999, la squadra sembra mollare la possibilità di vincere, complice l’invecchiamento delle stelle. Nelle sue ultime 4 stagioni nello Utah “The Railman” continua a mettere a segno 20 punti di media superando addirittura Wilt Chamberlain al secondo posto tra i giocatori con più punti.
LOS ANGELES LAKERS
Nel 2003, anno di ritiro di Stockton, firma per il suo ultimo anno nel Superteam dei Lakers, che potevano contare su Payton, Bryant e O’Neal. La squadra riesce ad arrivare alle finali NBA dove però, per via dei rapporti complicati e dell’infortunio di Malone, perdono con i Pistons. A fine stagione Malone decide di ritirarsi.
RICONOSCIMENTI E RECORD
Durante la sua lunga carriera Karl è stato: 2 volte medaglia d’oro alle Olimpiadi, 2 volte MVP della regular season e altrettante volte MVP dell’ All-Star game. È stato eletto 11 volte nell’NBA First team, 2 volte nel secondo e una sola nel terzo, oltre ad entrare 4 volte nei quintetti difensivi. È il terzo miglior marcatore del NBA e detiene il record, sia per liberi segnati che tentati, il record di rimbalzi difensivi e quello di numero assist e palle rubate per un’ala grande. Possiede inoltre il record per stagioni da 20 punti di media e quello di stagioni consecutive con almeno 2000 punti, ed infine nel ’96 è stato inserito tra i 50 migliori giocatori della storia della lega.


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