Correva il giorno 19 Luglio 1903 – Maurice Garin, da spazzacamino a Re di Francia!

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Maurice-Francois Garin è considerato uno dei più grandi ciclisti dei primi anni del XX secolo. L’atleta Italo-francese, infatti, ha conquistato nel corso della sua carriera ben 2 Parigi-Roubaix e la prima, storica, edizione del Tour de France (1903).

UNA PASSIONE TRASFORMATA IN PROFESSIONE

Maurice Garin nasce il 3 marzo del 1871 in un piccolo e povero villaggio della Valle d’Aosta. All’età di 13 anni lascia il “Bel Paese” per lavorare come spazzacamino nella vicina Francia, ma nel corso dell’adolescenza farà anche diverse esperienze lavorative in Belgio. La tragica morte del padre, e il conseguente stato di miseria, spingono Maurice e i suoi fratelli a lanciarsi nel mondo del ciclismo, per potersi permettere una vita agiata. Quella che prima era una semplice passione di famiglia, si trasforma in una professione vera e propria, nella quale Maurice eccelle.
Migliaglia di chilometri su due ruote non fanno certo paura a un uomo che, sin da bambino, è stato abituato alla fatica e ai sacrifici. Alla mitica Parigi-Roubaix, denominata “l’inferno del nord”, ottiene la prima grande affermazione sportiva, dominando una gara fangosa e polverosa, come lo erano i camini francesi. Questo è solo il trampolino di lancio di una carriera stellare.

GARIN RE DI FRANCIA

È il 1° luglio del 1903 quando prende il via la prima edizione della corsa a tappe ideata da Henri Desgrange, “Le Tour de France”. Al via 84 corridori che si sono dati battaglia per 6 tappe francesi, con uno sconfinamento in Svizzera, per un totale di 2.428 km di sofferenza e agonia. La prima tappa, con arrivo a Lione la vince Garin, che riesce a conservare la leadership dal primo all’ultimo giorno, vincendo altre due tappe. Al traguardo finale a Parigi arrivano solo in 21 e davanti a tutti nella generale c’è proprio Maurice Garin, che chiude in 94h33’14”, con tre ore di vantaggio sul secondo classificato Lucien Pothier.

LA CLASSE OPERAIA VA IN PARADISO

Garin, un semplice spazzacamino, poverissimo e con un fisico da fantino, è riuscito a trionfare a Parigi, mettendo le sue ruote davanti a tutta la borghesia transalpina. La passione, diventata per necessità professione, per uno sport umile come il ciclismo, ha portato Maurice sul trono di Francia.

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