Correva il giorno 5 Luglio 1980: finale di Wimbledon incandescente tra Borg-Mcnroe

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Esattamente 42 anni fa, andò in scena una delle finali di Wimbledon più controverse, eccitanti, pirotecniche, della storia del tennis. Chi furono i protagonisti? Solo i due che hanno dato vita ad una delle rivalità più accese di sempre: Borg e Mcnroe.

Il contesto


I favori del pronostico sono tutti dalla parte di Borg: lo svedese di ghiaccio è in serie di 34 partite sui prati di Wimbledon e non intende certo staccare le mani dal prestigioso trofeo giallo oro. Dall’altro lato del campo si presenta il solito, indiavolato, John Mcnroe, l’americano con più di un diavolo per capello. L’allora giovanissimo statunitense(appena ventunenne) si era presentato,burrascosamente, al grande pubblico tre anni prima, quando divenne il primo qualificato della storia di Wimbledon a raggiungere le semifinali. In ogni caso nei due anni successivi ha decisamente deluso.

Borg-Mcnroe, il fascino della sfida


La rivalità tra Borg e Mcnroe ha colorato il panorama tennistico degli anni 80: i toni glaciali che contraddistinguevano la personalità di Borg, si contrappongono a quelli caldi e passionali dello sregolato Mcnroe. Questo fascinoso contrasto è riscontrabile anche nello stile di gioco, con Borg che prediligeva un gioco potente da fondocampo, a differenza di Mcnroe che preferiva avventurarsi verso la rete e dominare i suoi avversari col suo servizio mancino.

Wimbledon 1980: l’atto finale


Quel 5 Luglio del 1980 i tifosi accorsi a Wimbledon per godersi una delle tante battaglie tra Borg e Mcnroe, non potevano immaginare che da li a poco sarebbe andata in scena una delle partite più stravolgenti e imprevedibili della storia del tennis. Mcnroe si aggiudica il primo set in un lampo, con il risultato di 6-1. Ingiocabile al servizio fino al 4 pari del secondo set, dove Borg comincia a insediarsi nella sua testa, e con qualche errore dell’americano si aggiudica il set per 7-5. Il glaciale svedese sembra ora in controllo della partita, e piazza la zampata anche in avvio di terzo set, strappando il servizio di Mcnroe. Borg si aggiudica così anche il terzo set, con il risultato di 6-3. Nel quarto set la partita si eleva su un livello superiore: Borg mette a segno un paio di colpi fenomenali e serve per il match. Qui si risveglia la bestia americana, che slava due match poi ti e porta la partita al tiè-break, conquistandolo per 18-16. A questo punto si potrebbe pensare che Borg sia finito, abbattuto, sconfitto. Non è così. Borg gioca uno dei set migliori della sua carriera, concluso 8-6, conquistando il quinto titolo di Wimbledon consecutivo.

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