Budapest 2022, Mondiale da record per l’Italia del Nuoto nel segno di Gregorio Paltrinieri

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DOPO LA DELUSIONE NEGLI 800 ARRIVA IL RISCATTO CON L’ORO NEI 1500 E LE MEDAGLIE AL LUPA LAKE

E’ stato il mondiale di Gregorio Paltrinieri quello andato in scena tra le acque della Duna Arena e del Lupa Lake di Budapest. Un mondiale che ha regalato all’Italia la migliore edizione di sempre nella storia del nuoto azzurro e ha riportato al “Greg” nazionale il ruolo da protagonista assoluto. Un ruolo che si è ripreso dopo le delusioni negli 800 stile libero che potevano di fatto far pensare al crollo definitivo dopo il periodo nero iniziato dalle Olimpiadi di Tokio. Così non è stato e nei 1500 arriva il primo tassello del riscatto costruito a Budapest.
Vederlo partire dalla corsia più esterna non è certo una consuetudine ma chi conosce il nuoto sa bene che le corsie laterali non sempre sono sinonimo di esclusione dalla lotta medaglie. E infatti per gli avversari, indubbiamente dati per favoriti alla vigilia, non c’è stato nulla da fare. Finke e Wellbrock, non certo due nomi a caso nel panorama del nuoto mondiale, non hanno potuto far altro che osservare l’impresa da lontano, molto lontano.


“Sapevo che potevo vincere due ori in vasca, gli 800 sono andati in quel modo e mi sono così scocciato, lo giuro, che mi sono detto: ‘Piuttosto muoio in vasca oggi, non c’è altra soluzione”. E così diventa un monologo, un uomo solo al comando: dallo start in poi Gregorio è sempre stato davanti facendo tremare per oltre 1.400 metri il record del mondo siglato da Sun Yang nel 2012 e “abbandonato” solo nei metri finali. Una nuotata pazzesca: in presa dalla prima all’ultima bracciata, alto sull’acqua, non strappa come visto nella gara più breve, sembra no far nemmeno fatica e alla virata dei 1400 lo split sul record del mondo è ancora di quasi tre secondi. La fatica, al contrario, la fanno gli avversari che non possono far altro che giocarsi il secondo e terzo posto. Al tocco finale il cronometro dice 14’32”80: il world record non cade ma quello dei campionati sì. Così come quello italiano ed europeo: Re Gregorio è finalmente tornato mente alle sue spalle, Finke strappa l’argento con 14’36”70 e Wellbrock chiude terzo a 14’36”94.

PALTRINIERI, LE MEDAGLIE NEL NUOTO DI FONDO


Un oro che è solo l’inizio dell’impresa siglata da Paltrinieri. Dalla Duna Arena ci si trasferisce nelle acque libere del Lupa Lake dove ancora una volta è proprio lui a fare la voce grossa. Prima arriva il bronzo nella prova a squadre 4×1500 insieme a Ginevra Taddeucci, Giulia Gabbrielleschi e Domenico Acerenza, poi l’argento nella 5km maschile (52:52.70) alle spalle di Florian Wellbrock (52:48.80) che si prende la sua personale rivincita dopo i 1500 in vasca.

Una rivincita che dura poco: la consacrazione definitiva per Paltrinieri arriva con l’oro nella 10km (1:50:56.80). Una gara in cui solo l’altro italiano, Domenico Acerenza (1:50:58.20), amico da una vita e compagno di allenamenti proprio di Gregorio, riesce a tenere il ritmo del campione del mondo conquistando l’argento. Niente da fare, al contrario, per uno stanchissimo Wellbrock (1:51:11.20) che si deve accontentare, questa volta, del gradino più basso del podio.

BUDAPEST 2022, È RECORD DI MEDAGLIE

E se Paltrinieri è finalmente tornato nell’Olimpo del nuoto mondiale, a fargli da contorno c’è una Nazionale intera capace di portare a casa un bottino che è il migliore di sempre per l’Italnuoto. A partire dalla staffetta 4×100 mista che strappa un oro storico. Il risultato ottenuto dal quartetto azzurro, formato da Ceccon, Martinenghi, Burdisso e Miressi, ha qualcosa di incredibile. In una specialità in cui da sempre è la Nazionale Americana a partire favorita, sono proprio gli Usa, orfani del loro uomo migliore Caleb Dressel, a cadere sotto i colpi di quattro frazioni perfette. Con un guizzo finale Miressi tocca la piastra fermando il crono a 3’27”51, chiudendo proprio davanti agli Usa (3’27″79) e alla Gran Bretagna (3’31″31). Un oro che si aggiungere a quelli spettacolari di Ceccon, con un 100 dorso da record del mondo (51.60) e di Martinenghi che si aggiudica i 100 rana conquistando il primo oro mondiale italiano nella specialità. Un risultato bissato da Benedetta Pilato, anche lei oro nella stessa gara al femminile. La coppia d’oro della rana, poi, ha portato a casa anche due argenti nei 50: Martinenghi manca la doppietta d’oro per soli 3 centesimi chiudendo alle spalle di Fink mentre la Pilato si arrende solo alla lituana Ruta Meilutyte. Infine, ci sono i due bronzi della 4×100 stile libero maschile con Miressi, Ceccon, Zazzeri e Frigo, e quello degli 800 stile libero di Simona Quadarella che si scrolla di dosso le delusioni dei 1500 e torna là, in alto, ai livelli a cui ci aveva abituato negli ultimi anni. Uscendo nuovamente dalla Duna Arena e facendo un ultimo tuffo nelle acque libere del Lupa Lake, oltre alle medaglie già celebrate di Paltrinieri, della staffetta e di Acerenza non vanno dimenticati il bronzo di Giulia Gabrielleschi nella 5km femminile e lo straordinario oro nella 25km conquistato da Dario Verani dopo una gara di oltre 5 ore.

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