Steph Curry ha trascinato Golden State al titolo, ma è anche riuscito a togliersi una soddisfazione personale. Al sesto tentativo ha vinto l’MVP delle Finals, il primo in carriera.
CURRY NELL’EMPIREO DEL BASKET
Nel 2015 e nel 2016 era stato votato MVP della regular season, ma alle Finals non aveva ancora ottenuto il riconoscimento personale. Le vittorie dei Warriors erano accompagnate dalle premiazioni a Iguodala nel 2015, Durant nel 2017 e 2018. Curry era rimasto a guardare, a tal punto da attirare l’ira e l’attenzione dei critici. Qualcuno aveva azzardato a dire che si scioglieva nelle partite importanti, altri che aveva bisogno di vincere l’MVP delle Finals per essere nell’elite della pallacanestro.
Quest’anno Steph, pur avendo giocato una regular season “normale” con 25.5 punti di media, ha alzato esponenzialmente il livello ai Playoff. In postseason ha chiuso con 27.4 tirando col 46% dal campo e il 40% da tre.
Durante le Finals contro Boston, però, il suo gioco ha raggiunto picchi raramente toccati in precedenza. Nei sei episodi della serie finale ha segnato 34, 29, 31, 43, 16 e 34 punti sbagliando solo Gara-5, in cui ha chiuso con 0/9 da tre punti. Le medie di Curry sono state spaventose: 31.2 punti, 6 rimbalzi, 5 assist, 48.1% dal campo, 42% da tre. Con queste statistiche è diventato il quarto giocatore nella storia NBA ad avere una media di 30.0-5.0-5.0 con 5 triple realizzate a partita dopo Michael Jordan, Jarry West e LeBron James in più finali NBA (2019 e 2022).

IL CUORE DEI WARRIORS
Va segnalata l’efficienza offensiva di Curry e il suo impatto nella squadra, tanto da arrivare a segnare il 29.7% dei 629 punti totali di Golden State. Quando era in campo ha influito sul 36% dei punti dei Warriors, ma soprattutto sul 41.3% dei canestri da tre. Inoltre con Curry in campo Golden State ha avuto un offensive rating (punti realizzati su 100 possessi) di 115.8, senza Curry è sceso fino a 88.6.
Nonostante abbia chiuso Gara-5 con 0 triple realizzate e un misero 32% al tiro è riuscito a superare il record di canestri da tre punti in una serie finale al meglio delle 6 partite. Il detentore, guarda caso, era Steph Curry con 25 canestri, ora il fenomeno dei Warriors l’ha migliorato a 31.
Seppur non testimoniato da nessun dato, Golden State ha ricevuto un grande apporto dal suo fuoriclasse anche in fase difensiva. Grazie alla sua presenza i Warriors possono vantare uno dei migliori attacchi e una delle migliori difese nella lega.
I MESSAGGI DELL’NBA
Non si sono fatti attendere i complimenti e le reazioni dei colleghi NBA, eccone alcuni:
“Chef is insane”
“Chef (Steph, ndr) è incredibile”.
LeBron James
“Curry is a top 5 all-time”
“Curry è uno dei migliori 5 giocatori della storia.”
Ja Morant
“Steph is officially sitting at the table with Jordan, Bron, Kobe, Shaq, Magic and Bird”
“Curry è ufficialmente seduto al tavolo con Jordan, LeBron, Kobe, Shaq, Magic e Bird”
Kendrick Perkins


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