Correva il giorno 11 giugno 1939: Auguri Jackie Stewart!

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Compie oggi 83 anni Jackie Stewart, una delle figure più rappresentative della Formula 1, in grado sì, di vincere 27 gare e 3 titoli mondiali, ma anche uno dei primi piloti a pensare ed agire per una Formula 1 più sicura.

LA CARRIERA

Stewart nasce a Dumbarton, in Scozia, l’11 giugno 1939. Già da piccolino, l’ambiente familiare lo porta ad avvicinarsi al mondo delle corse. Il padre è infatti proprietario di due concessionarie, oltre che pilota di moto amatoriale, mentre il fratello maggiore è un pilota automobilistico di discreto successo, in grado di disputare anche una gara in Formula 1.

L’ambiente insomma, lo conduce verso il mondo delle auto, ma Jackie, inizialmente, sembra avere altri piani, la sua passione è il tiro al piattello, nel quale riesce a vincere diverse competizioni nazionali ed internazionali, arrivando addirittura alla partecipazione (anche se come riserva) alle Olimpiadi di Roma del 1960.

In meno di un anno però la vita di Stewart cambia completamente, lo scozzese viene contattato da un cliente del padre per il testing di un’auto da corsa: test che lo convincono a gettarsi nel mondo dei motori, come pilota professionista.

Fu da subito brillante, guadagnando già nelle categorie minori un gran numero di successi, con Tyrrell, in Formula3, Stewart è implacabile, vince e stravince di continuo attirando le attenzioni dei migliori team del paddock di Formula 1.

Formula 1 nella quale arriva l’esordio nel 1965, a bordo di BRM: Stewart è autore di un anno da rookie assai convincente e, con una vittoria e cinque podi totali, si classifica terzo. I due anni seguenti non furono altrettanto fortunati però, con 14 ritiri in 19 gare, lo scozzese riuscì a conquistare una sola altra vittoria e due podi.

Ecco però la svolta, nel 1968 Jackie Stewart torna alla Tyrrell, che lo aveva lanciato nelle categorie minori, per infortuni e sfortune, Stewart non vinse già al primo anno, arrendendosi solo a Graham Hill, ma dovette aspettare il 1969 per la consacrazione definitiva; con 6 vittorie in 11 gare Jackie Stewart diventa per la prima volta campione del mondo.

Si ripeterà poi nel 1971 e nel 1973, sempre con Tyrrell, portando il proprio bottino a tre titoli mondiali ed entrando di diritto tra i piloti più vincenti di questo sport. Stewart si ritirerà alla fine del 1973, decidendo di non correre però l’ultima gara a causa della morte, nel corso delle qualifiche, del compagno di squadra Cévert.

PER UNA F1 PIÙ SICURA

Stewart è sempre stato un pilota molto attivo, in pista, ma anche fuori. Uno dei primi piloti nel corso della storia a battersi per una Formula 1 più sicura.

Diverse le occasioni in cui i pareri dello scozzese fecero rumore. Una su tutte, dopo l’incidente che lo vide coinvolto in Belgio nel 1966. Un incidente che lo ha visto rischiare da molto vicino la morte, tra auto poco sicure, strumenti retrogradi ed un’estrema lentezza delle, discutibili, operazioni di soccorso. “Quindi pensai che se questo era il meglio che avevamo allora c’era qualcosa che non andava: c’era qualcosa che non andava con le piste, le auto, i medici, la prevenzione incendi, e le squadre di soccorso. ” Le parole di Jackie Stewart riguardo l’incidente di Spa che lo ha visto protagonista. Parole forti e nuove per una Formula 1 che alla sicurezza sembrava non aver ancora pensato.

Parole che hanno lentamente portato a cambiamenti e migliorie, nelle piste, nelle auto, nei soccorsi e nei medici arrivando a costruire una Formula 1 il più sicura possibile.

Se oggi possiamo guardare una gara di Formula 1 in relativa tranquillità, gran parte del merito lo dobbiamo a quest’uomo, il primo ad esporsi così tanto, su argomentazioni così tanto delicate. Auguri Jackie Stewart!

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