IL VATE DELLO SPORT

I Boston Celtics tornano a giocare la Finals al TD Garden 12 anni dopo la serie contro i Lakers. Gli uomini di Udoka, forti del fattore campo, si portano avanti 2-1.

COS’È SUCCESSO?

Il primo quarto di Gara-3 si apre con un parziale di 2-8 a favore dei Celtics, soprattutto grazie ad un Jaylen Brown da 17 punti col 6/9 dal campo e 3/4 da tre. Complice un notevole calo della difesa di Golden State, Boston arriva a toccare un picco di +15 chiudendo il parziale 33-22. Nel corso del primo tempo la musica rimane invariata, se non per il tentativo di rimonta dei Warriors che si spegne sul -7. I Celtics vanno a riposo con 68 punti realizzati e 12 lunghezze di vantaggio.

Il terzo quarto, invece, è il periodo preferito di Golden State, tanto che nei primi due episodi della serie hanno accumulato un plus/minus di +35, fermandosi a -40 nel resto della partita. Il copione si ripete in Gara-3: Steph Curry ne mette a segno 15, Thompson 10. I Warriors ritrovano addirittura il vantaggio per la prima volta dal 2-3 con una tripla in movimento del loro numero 30. Le squadre si presentano al periodo decisivo divise da 4 punti, favorevoli ai Celtics. Jayson Tatum sale in cattedra e rompe l’equilibrio approfittando del calo fisico dei gialloblu, principalmente di Curry che esce con un colpo al piede e dovrà essere valutato nelle prossime ore.

IL FUTURO DELLA SERIE

Boston si porta a due vittorie dall’anello che manca dal 2008, quando sconfissero i Lakers di Kobe a Gara-7. Oggi possono fare affidamento sulla coppia Tatum-Brown, ma anche sulla fase difensiva di Williams, Smart, Horford e sul contributo dei Pritchard, Williams e White. Dall’altra parte, però, c’è uno Steph Curry che ha terminato le prime tre partite con 34, 29 e 31 punti, candidandosi come favorito assoluto per il premio di MVP delle Finals.

Alle 3:00 italiane della notte tra venerdì e sabato andrà in scena Gara-4, che potrà regalare i primi matchpoint ai Celtics o, al contrario, riportare l’inerzia a San Francisco.