
Il basket a volte sa essere veramente un gioco incredibile. Basti pensare ai Boston Celtics. A gennaio erano una squadra da cambiare, una squadra che non riusciva ad essere squadra, una squadra che navigava nella mediocrità. Poi, è cambiato tutto, all’improvviso, come nelle migliori favole. Da quel momento Boston cambia pelle, vince 27 delle ultime 34 gare di Regular Season, finiscono al secondo posto ad est, ai playoff sweeppano i Brooklyn Nets, piegano i Bucks, mettono ko i Miami Heat, e accedono alle finals per il titolo nella maniera più folla e incredibile. Una delle cavalcate più clamorose della storia recente, che può riscrivere la storia della lega. Perché i Boston Celtics potrebbero diventare, ricordiamolo, la squadra con più Larry O’Brian Trophy di tutti i tempi.
Ma andiamo per gradi, partendo dalla partita di stanotte. Gara in cui è uscito tutto il talento e lo spirito di squadra di un gruppo forgiato a meraviglia da coach Ime Udoka, che al primo colpo, da esordiente, centra l’obiettivo massimo. Le giocate di Tatum e Brown, la grinta di Smart, la sostanza e l’esperienza di Horford, la straordinaria difesa collettiva progettata dal mister. Tutti fattori decisivi ai fini di un esito meritato. Non basta un leggendario Jimmy Butler per Miami, stanotte da 35 punti, lasciato troppo solo nel momento del bisogno. A Miami questa notte è mancato davvero poco per compiere l’impresa, ma un inizio disastroso, le amnesie difensive, la scarsa lucidità in attacco hanno permesso a Boston di vincere gara 7, serie e conference.
E quindi, che Golden State Boston Celtics sia. Prepariamoci al meglio.

Lascia un commento