
Da 12 anni lo scudo tricolore non veniva assegnato all’ultima giornata, da quel 2010 in cui le rivali di vertice erano Inter e Roma. Ora a contendersi il titolo sono le 2 sponde di Milano, che hanno regalato a tutta Italia un campionato che difficilmente dimenticheremo.
Il Milan è sempre più vicino a suonare la diciannovesima sinfonia della sua storia, che ora si trova ad una sola nota di distanza. Infatti, in una bolgia tinta del diavolo, i rossoneri annichiliscono l’Atalanta per 2-0, frutto della rete nel secondo tempo di Leao e di un coast to coast da capogiro di Theo Hernandez. Ormai il sogno atteso per 11 anni sembra sul punto di realizzarsi, e a Reggio Emilia il Milan avrà l’occasione di concluderlo nel migliore dei modi.
Ma se il popolo rossonero sperava di poter aprire i festeggiamenti già domenica, si sbagliava di grosso. L’Inter infatti fa il suo, battendo il Cagliari per 3-1, e mantenendo acceso quel barlume Scudetto che non sembra voler accennare a spegnersi. la gara si apre in favore della squadra di Inzaghi, che passa al 25° grazie ad una strepitosa insaccata di Darmian. A inizio ripresa ci pensa Lautaro a raddoppiare, ma Lykogiannis dimezza lo svantaggio e mantiene vive le speranze del Cagliari, distrutte definitivamente dalla doppietta del Toro all’84° minuto. Ora per i nerazzurri rimane soltanto la Sampdoria; non sta tutto nelle loro mani, ma ci crederanno fino alla fine, e proveranno a rendere questo finale di campionato il più pazzo possibile.
Napoli saluta il suo capitano nel migliore dei modi. I partenopei annichiliscono per 3-0 il Genoa, frutto delle reti di Oshimen, Lobotka e di un rigore dello stesso Insigne al 65° minuto, che a fine partita saluta un Maradona bagnato dalle lacrime. Termina inoltre il cammino del Genoa in serie A, che con questa sconfitta vede sancita la retrocessione in Serie B.
Anche a Torino è arrivata l’ora dei saluti, ma questa volta dello storico capitano bianconero Giorgio Chiellini, che esce in lacrime dal campo al 17° minuto, tanti quanti i suoi dolci anni trascorsi in bianconero. Certo la partita non è il saluto più auspicabile, con la Juve che chiude la prima frazione in vantaggio grazie alle reti di Vlahovic e Morata, ma che si vede recuperare prima ad inizio ripresa con un autogol di Alex Sandro, e infine a recupero praticamente terminato da Milinkovic-Savic. Un punto che per la Lazio ha il sapore dell’Europa League.
Partita stregata, la Roma non va oltre il pari. Crollo Fiorentina, Vittorie per Sassuolo e Torino.
Roma col malocchio. I giallorossi non vanno oltre l’ 1 a 1 con un Venezia retrocesso poche ore prima, che nonostante questo passa in vantaggio al primo minuto grazie ad Okereke. La Roma preme, e dopo molti tentativi trova il pari a 14 minuti dalla fine grazie a Shomurodov. Però, nonostante i 46 tiri totali, i ragazzi di Mourinho non sono riusciti a strappare i 3 punti.
Collasso totale per la Fiorentina, che contro la Sampdoria perde miseramente per 4-1. La squadra di Italiano vede sfilare nella propria rete i palloni di Ferrari, Quagliarella, Thorsby e Sabiri, per poi trovare il gol della bandiera all’89° minuto grazie a un rigore di Nico Gonzalez. Ora i gigli sono appaiati all’Atalanta, ad una sola distanza dalla Roma: l’Europa non è mai stata così in bilico.
Vince di misura il Torino, che contro il Verona passa per 1-0 garzie ad un gol di Brekalo dopo 19 giri d’orologio.
Va al Sassuolo il derby emiliano, che schianta per 3-1 i padroni di casa del Bologna. Per i neroverdi a segno un doppio Scamacca e Berardi, che si conquista i riflettori grazie ad una super rovesciata, mentre dall’altra parte un rigore di Orsolini in pieno recupero.
1 a 1 tra Empoli e Salernitana, vince lo Spezia
Termina 1 a 1 la partita tra Empoli e Salernitana: al gol di Cutrone al 31° risponde il solito Bonazzoli al 31° della ripresa, regalando ai granata un punto pregiatissimo in chiave salvezza.
Allo Stadio Friuli vince lo Spezia per 3-2. Nonostante il vantaggio iniziale dei padroni di casa grazie a Molina, gli aquilotti infilano in rete i gol di Verde, Gyasi e Maggiore, per poi subire a cronometro ormai scaduto il gol di Pablo Mari.

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