
Boskov era uno di noi. Un serbo prestato all’Italia. Lì, dove ha costruito il suo mito entrando per sempre nella storia del calcio. Un uomo amato da tutti, per la sua genuinità, la sua semplice ironia, la sua signorilità, valori che tutt’ora non sono dimenticati: perché una persona come Vujadin Boskov manca tanto a questo mondo.
Nato esattamente 91 anni fa a Begec, dopo una carriera da centrocampista di tutto rispetto, inizia una lunga e leggendaria carriera da allenatore, che, dopo le prime esperienze in patria, con la sua Vojvodina prima e con la nazionale jugoslava poi, lo portò in Olanda, dove vinse una Coppa di Olanda con il Twente. Terminata la breve relazione con il Feyenoord, Boskov inizia la sua scalata nel calcio che conta: dapprima in Spagna, al Real Saragozza, poi al Real Madrid, con il quale vinse un campionato e conquistò una finale di Coppa campioni, e infine allo Sporting Gijon. A ciò, seguì una lunga serie di esperienze nel nostro Paese.
I GEMELLI DEL GOL, L’ESORDIO DI TOTTI, LE FRASI CELEBRI
Qui in Italia, Boskov ha costruito il suo personaggio. Saggezza zen, ironia balcanica e tagliente, un carattere unico nel suo genere, frasi celebri diventate il marchio di fabbrica e entrate nella cultura calcistica. Dal famosissimo “rigore è quando arbitro fischia”, a “pallone entra quando Dio vuole”, fino a “meglio vincere sei partite 1-0 che una partita 6-0” e “io penso che tua testa buona solo per tenere cappello”. E tante altre. Da Allenatore Boskov era un condottiero puro, un leader vero, un grande comunicatore, che sapeva creare gruppo e far sentire tutti a proprio agio. A Genova, il suo più grande capolavoro: anno 1991 e il resto è storia, la Sampdoria dei gemelli del gol Vialli e Mancini vince due coppe Italia nell ’88 e nell’89, una Coppa delle coppe nel 90, poi il campionato e la Supercoppa italiana nel 1991, infine una eroica finale di Coppa campioni persa solo ai supplementari contro il Barcellona di Cruijff. A Roma, un colpo di genio: facciamo esordire quel ragazzino. E anche qui, il resto è storia: 28 marzo 1993, in un Brescia Roma arriva l’esordio di un diciassettenne Francesco Totti.
Boskov era questo. Un uomo amato da tutti, il cui ricordo vive dentro di noi.

Lascia un commento