Correva il giorno 11 Maggio 2001: Inter-Milan 0-6

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Per la prima volta nella storia, il Derby di Milano viene giocato di venerdì sera, pur essendo Maggio inoltrato è una serata uggiosa, umida, però a San Siro c’è il tutto esaurito, perchè il Derby è pur sempre un Derby, anche se non decide un campionato o è fondamentale per il raggiungimento di un obiettivo.

La stagione 2000/2001 è buia per entrambe le milanesi. A vincere il campionato sarà la Roma di Capello che precederà la Juventus, mentre come detto pocanzi le milanesi arriveranno solamente quinta (Inter) e sesta (Milan). Nessuna musica della Champions League, bensì quella della Coppa Uefa (attuale Europa League).

Come le due squadre arrivano al DERBY

Dopo aver ceduto il Divin Codino Baggio ed esonerato il tecnico Marcello Lippi, l’Inter affida la guida della panchina a Marco Tardelli, fin da subito sarà una scelta non tanto azzeccata dal patron Massimo Moratti, infatti l’Inter uscirà dalla Coppa Uefa e subirà la stessa sorte in Coppa Italia contro il Parma. I tifosi non aiutano, infatti anche la Curva Nord è stata bandita per il famoso lancio del motorino.

Il Milan invece è orfano di Weah, punta ancora su Zaccheroni ma anche quest’ultimo verrà esonerato dopo l’eliminazione in Champions League. Berlusconi chiama la coppia Cesare Maldini e Mauro Tassotti, il CT ritroverà suo figlio, mentre il secondo rimarrà fino al 2015.

LE FORMAZIONI

Il tecnico nerazzurro sceglie un 3-5-2. Frey tra i pali, linea difensiva formata da Blanc, Simic e Ferrari, in mezzo al campo Farinos, Dalmat, Di Biagio con capitan Zanetti e Gresko sulle fasce. In attacco il duo Bobo Vieri-Recoba. Il Milan risponde con un classico 4-4-2. Sebastiano Rossi tra i pali, Helveg, Billy Costacurta, Maldini e Roque Junior a completare la linea difensiva. A centrocampo Gattuso, Giunti, Serginho e Kaladzke. Coppia d’attacco Comandini-Shevchenko. Leonardo e Boban siederanno in panchina, Bierhoff andrà in tribuna.

Il festeggiamento dopo il secondo gol di Gianni Comandini.

LA SINTESI DELLA PARTITA

L’attaccante numero 9 del Milan ha il nome di Gianni Comandini, acquistato nell’estate dal Vicenza dopo essere stato il miglior marcatore della Serie B. Fino a quel momento però, ha siglato solamente un gol con la maglia rossonera, nei preliminari di Champions, mentre in campionato è ancora a secco. Non poteva scegliere serata migliore per sbloccarsi, infatti solamente dopo 2 minuti di gioco, Serginho si invola sulla fascia e pesca proprio Comandini lasciato tremendamente da solo e fa 0-1. Al 18′ minuto, si rinnova l’asse che ha sbloccato la partita, Serginho arriva sul fondo, cross e Comandini di testa fa 0-2. Saranno gli unici due gol con la maglia rossonera per Gianni Comandini. Finisce così il primo tempo, le squadre vanno negli spogliatoi tra l’incredulità generale. Nella seconda frazione si aspetta una risposta nerazzurra, invece, l’Inter stacca proprio la spina. Al 53′ Giunti su punizione fa 0-3. All’appello manca solamente l’attaccante ucraino, ma non si fa attendere, Serginho si fa ancora tutta la fascia, serve un pallone in mezzo all’area e il Re dell’Est non si fa perdonare. 0-4. L’umiliazione dell’Inter è già realtà, il Milan però non si ferma, nemmeno dopo un’invasione di campo di un tifoso nerazzurro che chiederà a Costacurta di smettere di fare gol. Riprende il gioco e Kaladzke s’invola sulla fascia e serve una palla che è solo da spingere dentro, a farlo è ancora Shevchenko, 0-5. Moratti non regge l’ennesimo gol e lascia lo stadio pensando che sia davvero finita, ma non lo è ancora, perchè dopo aver fornito tre assist è il turno di Serginho. 0-6! Collina non darà recupero, a San Siro si è consumata una partita senza precedenti, una sconfitta che è entrata di diritto negli annali del calcio italiano, perchè questa sarà la sconfitta più larga della storia dell’Inter in un Derby.

Shevchenko dopo aver siglato il 0-5.

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