
Oggi si è disputata l’ultima classica monumento della primavera: la 108a edizione della Liege-Bastogne-Liege, anche nota come “le Doyenne”.
La gara maschile ha visto la consacrazione del ventiduenne Belga Remco Evenepoel, già da tempo considerato un fenomeno nel proprio paese e non solo ma duramente criticato nell’ultimo periodo per la sua gestione delle corse. Il Fiammingo, alla prima partecipazione nella monumento delle Ardenne, è stato in grado di sferrare un attacco da vero fuoriclasse ai -30 km sull’iconico “Col de la Redoute”, al quale nessun altro big è stato in grado di rispondere. Questa vittoria è dal peso specifico enorme in quanto un corridore Belga non alzava le braccia al cielo in quel di Liegi dal 2011, quando a trionfare fu il “principino” Philippe Gilbert, oggi all’ultima danza sulle strade Valloni di casa. A completare il podio sono stati Quinten Hermans e Wout Van Aert, che hanno messo una ciliegina sulla torta a questa storica giornata del Ciclismo Belga, che non vedeva il podio monopolizzato alla Liegi dal 1976.
Altra giornata difficile in casa Italia: tra i primi 30 si sono piazzati Diego Ulissi (22°), Domenico Pozzovivo (26°) e Vincenzo Nibali (30°).
VAN VLEUTEN TROPPO FORTE.

A trionfare in campo femminile è stata Annemiek Van Vleuten, che, all’ultima “Doyenne” della carriera, è riuscita a staccare tutte le concorrenti sull’ultima cotè, dimostrandosi per l’ennesima volta una fuoriclasse d’altri tempi. La campionessa Olandese è riuscita così a sfatare il tabù del successo nel 2022, in cui era salita sul secondo gradino del podio alla Strade Bianche, al Giro delle Fiandre e alla Freccia Vallonne.
Non mancano come sempre le Italiane nelle posizioni di vertice: quinta Elisa Longo Borghini e sesta Marta Cavalli.

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