Correva il giorno 23 Aprile 2019 – DAME, Set, Match.

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Portland, 23 Aprile 2019, primo turno dei Playoff, Gara 5.

I Portland Trail Blazers hanno il primo match point sulla racchetta contro gli Oklahoma City Thunder. Una sconfitta, per la franchigia dell’Oregon, significherebbe giocarsi il secondo match point contro Russell Westbrook e Paul George, in casa loro, ad OKC.

Portland però, sembra sentire la pressione, i tiri non entrano e gli avversari sembrano giganteschi. Per tutti, tranne che per Damian LOGO Lillard. Dame ha deciso in anticipo che non ci saranno nè gara 6 nè gara 7.

Se lo chiamano Logo Lillard, evidentemente un motivo c’è

In un primo tempo di Gara 5 abbastanza opaco per i Trail Blazers, Lillard tiene a galla i suoi con TRENTAQUATTRO punti.

In tanti gridano al miracolo, OKC sta giocando estremamente meglio, Westbrook e Paul George sono infermabili ma incredibilmente Portland è avanti di uno.

A cavallo fra il terzo e l’ultimo quarto però, mentre Lillard continua a macinare punti e assist, OKC dà una seria spallata alla partita chiudendo un parziale di 25-6 e ribaltando il punteggio in uno favore, passando da -9 a +10.

Ma proprio sul più bello, a metà ultimo quarto, quando bastava gestire il risultato, le energie dei Thunder finiscono, mentre Lillard è inarrestabile, sembra non finire mai le forze.

Si arriva così, a 35 secondi dalla fine, con OKC sopra di due ma con la palla in mano a Dame Dolla.

In 4 secondi scarsi Lillard attacca Schröder a metà campo, lo salta e appoggia al ferro un layup di rara bellezza volando in mezzo a Paul George e Jerami Grant, due specialisti difensivi di 206 cm l’uno.

Lillard vola al ferro in mezzo a due specialisti difensivi

Westbrook ha, tanto per cambiare, la palla del sorpasso, ma forza il tiro e sbatte clamorosamente contro la difesa dei Trail Blazers.

Dame, che ha già 47 punti all’attivo, ha in mano la palla più pesante della partita. Dalle sue mani passa la qualificazione dei Portland Trail Blazers al secondo turno.

Il cronometro è dalla loro parte, mancano 18 secondi e basta un punto per chiudere la serie. I tiratori si schierano, l’area si riempie di lunghi e Lillard passeggia a centrocampo con la palla in mano contro Paul George (inserito in quell’anno nel primo quintetto difensivo All-NBA).

Il cronometro scorre, la tensione sugli spalti cresce. Lillard palleggia tranquillo, Paul George si tiene a debita distanza onde evitare il fallo che, di fatto, consegnerebbe la partita a Portland.

PG, da gran difensore qual è, si avvicina a piccoli passi. Proprio mentre l’ex Pacers si avvicina, scocca the Dame Time. L’ora clutch, l’ora della vittoria.

Lillard avanza, gioca col cronometro, conosce perfettamente i suoi tempi di tiro, sa che una volta scoccato il tiro, la palla ci mette esattamente tre secondi per bucare la retina.

E allora, col solito sguardo glaciale e il cuore a basso ritmo, Lillard punta Paul George a centrocampo, si smarca con uno step back laterale e, con la sua solita eleganza sforna una tripla da distanza siderale.

It’s Dame Time: tripla da 11 metri e qualificazione in ghiaccio.

È Dame Time, il momento decisivo. Lillard, il giocatore più clutch della lega, da oltre 11 metri, non può sbagliare. E infatti non sbaglia. 50 punti, game set and match. Damian Lillard trascina i Portland Trail Blazers al secondo turno di playoff con una prestazione magnifica, segnando il buzzer beater più bello, forse, di ogni epoca.

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