
Nel 2004 arriva una svolta clamorosa nella carriera di Rossi, destinata a cambiare anche la storia della rinominata MotoGP: Valentino rompe con la Honda, con il quale ha dominato vincendo tre mondiali, e firma con una Yamaha in piena crisi, che non trionfava nella classe regina dal lontano 1992. Ma un campione va sempre alla ricerca di nuove sfide, di nuovi stimoli, e accetta quella che è considerata una scommessa persa in partenza. Ma che ben presto, si rivelerà vincente.
Ai nastri di partenza, nessuno avrebbe puntato un euro sul dottore. Ma è questo che Rossi ha voluto insegnarci: il pilota conta più della moto. È il talento ha fare la differenza, è la mentalità che ti spinge oltre i tuoi limiti. La leggendaria gara di Welkom segna l’inizio di una nuova era, tra sportellate, sorpassi e controsorpassi con il rivale di sempre Biaggi, nel frattempo passato proprio in Honda, quella Honda di cui si vuole vendicare, e fargli capire chi è il più forte di tutti. E all’esordio stagionale, riporta subito la M1 sul gradino più alto del podio, per poi lasciarsi andare ad un momento di intimità con la sua moto, in uno scatto divenuto iconico.

Alla fine della stagione, Valentino vincerà il suo quarto mondiale consecutivo, al primo colpo, riportandolo alla casa giapponese dopo 12 anni di astinenza. Battendo la Honda, sicura di dominare anche senza di lui e ritrovatasi a inseguire. Vincendo la sfida, la più difficile ma per questo motivo la più bella di tutte.
Ma Rossi, come vedremo, non avrà intenzione di fermarsi.


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