
Un rivoluzionario, capace di sconvolgere uno sport intero, un uomo in grado di fare della psicologia il punto di forza, con una linea di pensiero anni luce avanti rispetto ai propri tempi. Tutto questo era Helenio Herrera o, come soprannominato da colleghi e giocatori “Il Mago”.
I PRIMI, DIFFICILI, ANNI DI VITA
Herrera nasce a Buenos Aires, in Argentina, presumibilmente il 17 aprile 1910, anche su una data o una documentazione che attesti ciò non la si ha. Sono infatti diverse le sitografie che riportano differenti tesi sulla precisa data di nascita dell’ex allenatore argentino.
Alla tenera età di 10 anni Herrera è costretto a lasciare la terra natale, con la famiglia, direzione Casablanca. In Marocco il giovane Helenio frequenta alcuni anni di scuola ed inizia ad avvicinarsi al mondo del calcio, tirando i primi calci sulla sabbia del deserto con i compagni.
LA CARRIERA DA GIOCATORE
A 18 anni Herrera firma il primo contratto da giocatore con il Roches Noires Casablanca, prima di passare, qualche anno dopo, al più quotato Racing Casablanca.

Passerà poi a giocare in Francia nel 1933. Come calciatore non ebbe grande successo, né in posizione di centravanti, ad inizio carriera, né come difensore centrale, più avanti negli anni. Riuscì comunque a trovare un successo in Coppa di Francia nel 1941 con il Red Star.
La carriera da giocatore di Herrera termina contemporaneamente all’inizio di quella come allenatore. Nel 1945 infatti, Herrera ha coperto entrambi i ruoli al Puteaux, prima di appendere definitivamente gli scarpini al chiodo.
“IL MAGO” HERRERA
La carriera da allenatore di Herrera inizia, come detto, al Puteaux. Un paio di avventure in Francia bastano ad Herrera per mettere in mostra le proprie qualità come allenatore, ma soprattutto come motivatore. Il Real Valladolid rappresenta la prima esperienza in Spagna per Herrera, esperienza di passaggio, verrà poi infatti chiamato dall’Atletico Madrid, Colchoneros con i quali si laurea due volte Campione di Spagna, nel ’50 e nel ’51. Dopo diverse esperienze in terra spagnola, a fine decennio avviene il grande salto con Herrera che viene contattato per allenare il Barcellona. Blaugrana con i quali conquisterà altri due campionati spagnoli, ma soprattutto una Coppa delle Fiere (primo trofeo internazionale per “Il Mago”).
Arriva però all’Inter l’exploit definitivo di Herrera. Dopo le prime due stagioni positive, ma perlopiù di transizione, Herrera conquista, al terzo tentativo, lo scudetto con i nerazzurri, l’ottavo nella storia dell’Inter. Scudetto che garantì il primo, storico, accesso dell’Inter alla Coppa dei Campioni, poi vinta.

Si susseguirono poi un’infinità di successi, in Italia, in Europa e nel mondo. Herrera e l’Inter, tra le altre vittorie, furono i primi a conquistare nello stesso anno Scudetto, Coppa dei Campioni e Coppa Intercontinentale.
Un ciclo di vittorie incredibile, durato una decina d’anni, fino 1968, anno nel quale Herrera lascia l’Inter.
Passerà poi alla Roma per l’ultima avventura di valore da allenatore, Roma con la quale conquisterà una Coppa Italia ed una Coppa Anglo-Italiana.
Ci furono poi i vari ritorni a Barcellona ed Inter con le quali però, non ebbe più fortuna. Età e problemi cardiaci gli fecero definitivamente lasciare panchine e dirigenze nel 1981.
Helenio Herrera ha segnato un’epoca, una parte di storia del calcio. Il primo che ha visto nella psicologia e nella motivazione le chiavi del successo. Non per nulla fu lui a cambiare anche il modo di stare sugli spalti, convincendo i tifosi non solo a guardare le partite, ma a sostenere con cori e tifo la propria squadra.

Un vero e proprio rivoluzionario che il 9 novembre 1997 ci ha lasciato, ma che non potremo mai fare altro che ringraziare per tutto ciò che ha dato al calcio.

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