IL VATE DELLO SPORT

Mercoledi’ di Champions League ricco di emozioni: al Wanda Metropolitano di Madrid finisce 0-0, passano gli uomini di Guardiola dopo una partita difficile e ricca di tensione. Grandi emozioni ad Anfield, finisce 3-3 tra Liverpool e Benfica.

Alta tensione a Madrid

Formazioni:

Atletico Madrid(3-5-2): Oblak,Savic,Felipe,Reinildo,Llorente,Kondogbia,Koke(DePaul69′),Lemar(Suarez82′),Renan Lodi(Correa69′),Griezmann(Carrasco69′), João Félix(Cunha82′). All. Simeone

Manchester City(4-3-3): Ederson,Walker(Ake73′),Stones,Laporte,Cancelo,DeBruyne(Sterling65′),Rodri,Gündogan, Mahrez,Foden,BernardoSilva(Fernandinho79′). All. Guardiola.

Arbitro: Siebert

Parte bene il City che al minuto 10′ sfiora il gol del vantaggio con un colpo di testa di Stones sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Kevin De Bruyne. Per vedere la seconda occasione del match bisogna attendere il minuto 30′ quando Gundogan riceve un passaggio nell’area piccola dei colchoneros ma il suo tiro va a sbattere contro il palo alla destra di Oblak. Nel secondo tempo, con il passare dei minuti, l’inerzia passa dalla parte degli uomini di Simeone. Al minuto 57′ Griezmann si trova sul sinistro la palla del vantaggio ma non riesce ad inquadrare la porta dal limite dell’area di rigore, al minuto 70′ il subentrato De Paul entra in area ma calcia a lato da buona posizione, al minuto 87′ Cunha va vicinissimo al gol ma il suo tiro viene rimpallato. Nei 13 minuti di recupero succede di tutto: Felipe, già ammonito, si fa espellere per un intervento duro su Foden, si scatena una rissa che vede Savic perdere la testa contro lo stesso Foden e Grealish. Gundogan sfiora il colpo del k.o. ma Oblak mantiene in vita l’Atletico che si riversa nell’area avversaria e sfiora il gol all’ultimo secondo con un tiro di Correa parato da Ederson.

Il City conquista un pareggio importantissimo per come è maturato, si è vista una squadra meno brillante del solito sul piano del gioco ma che ha saputo soffrire resistendo alla pressione dell’Atletico soprattutto nel finale del match. Il passaggio del turno rappresenta una prova di maturità per gli uomini di Guardiola in vista della semifinale contro il Real Madrid di Carlo Ancelotti. Onore ai tifosi dell’Atletico Madrid che, nonostante l’eliminazione, hanno continuato a cantare e supportare la squadra anche dopo la fine della partita.

Pioggia di gol ad Anfield

Formazioni:

Liverpool(4-3-3): Alisson,Gomez,Konate,Matip,Tsimikas,Milner(Thiago57′),Henderson(Fabinho57′),Keita, Jota(Salah57′),Firmino(Origi90+1′), Diaz(Mane66′). All.Klopp

Benfica(4-4-2): Vlachodimos,Gilberto(Dias90+1′),Vertonghen,Otamendi,Grimaldo,Gonçalves(Yaremchuk46′),Weigl, Taarabt(J.Mario66′),Everton(Almeida90+1′),Ramos(Bernardo P.78′),Nunez. All.Verissimo

Arbitro: Gozubuyuk

Parte subito forte il Benfica con un bolide da fuori area di Everton, la palla esce di poco a lato. Al minuto 21’ Konate svetta più in alto di tutti sugli sviluppi di un corner e insacca alle spalle del portiere dei portoghesi Vlachodimos. Al minuto 23’ viene annullato un gol al giovane talento Darwin Nunez pescato in offside, mentre 10 minuti più tardi il suo compagno di reparto Ramos segna il gol del momentaneo pareggio. Il secondo tempo inizia con il gol di Firmino che approfitta di uno svarione della difesa del Benfica su assist di Diogo Jota, il brasiliano raddoppia poco dopo sfruttando una punizione di Tsimikas. E’ un Liverpool rimaneggiato soprattutto in difesa e si vede, al minuto 73’ Yaremchuk segna il gol del 3-2 sfruttando un movimento al limite del fuorigioco su lancio di Grimaldo; al minuto 81’ Nunez riapre il discorso qualificazione siglando il gol del 3-3 con un tocco morbido. Discorso qualificazione che però viene chiuso qualche minuto dopo da una grande parata di Alisson sul tiro dello scatenato Darwin Nunez.

Finisce 3-3 una partita dalle molteplici emozioni, con continui capovolgimenti di fronte e tanti gol. Il Liverpool ha meritato la semifinale contro la sorpresa Villareal per quanto fatto vedere nella doppia sfida e tenendo conto che oggi Klopp ha optato per un sostanzioso turnover grazie al quale si sono potuti mettere in mostra giocatori che quest’anno hanno trovato meno spazio.