
Compie oggi 51 anni Jacques Villeneuve, nato a Saint-Jean-sur-Richelieu in Canada il 9 aprile 1971. Figlio dell’indimenticabile Gilles, ex pilota Ferrari scomparso in un incidente durante il Gran Premio del Belgio del 1982, il giovane Jacques dimostra fin da subito quanto ereditato dal padre, scalando negli anni le categorie del motorsport fino alla conquista del titolo iridato in Formula 1 nel 1997.
Esordio e i primi successi
Jacques si avvicina al mondo delle quattro ruote appena due anni dopo la morte del padre, creando non poca preoccupazione alla madre Joan, ma la bravura del figlio la convincerà a farlo correre. Fino al 1991 rimane in Italia nella formula 3 italiana per poi trasferirsi in America per partecipare al Campionato CART, dove si mette in risalto ricevendo il titolo di Rookie of the Year (miglior esordiente), trionfando anche nella 500 miglia di Indianapolis.
Lo sbarco in F1

Nel 1995 dopo aver vinto la formula Cart e l’Indy 500 gareggiando con il numero 27, lo stesso del padre utilizzato sulla Ferrari, attirò l’attenzione di Frank Williams, il quale lo fece girare a Silverstone su una vettura di Formula 1 della Williams. Villeneuve fece così buona impressione che la scuderia inglese gli offrì un contratto per gareggiare in formula 1.
Fin dalla prima stagione del 1996 si adatta completamente alla monoposto Williams vincendo quattro gare e rimanendo in corsa per il titolo contro il compagno di squadra Damon Hill fino all’ultima gara, quando Jacques fu costretto a ritirarsi. Nonostante il mondiale mancato, Jacques si ritrovò come prima guida per la stagione 1997 a causa del mancato rinnovo di Damon Hill.
La seconda è la volta buona, infatti riesce a vincere il titolo iridato di campione del mondo nella sfida con Michael Schumacher in Ferrari, complice un incidente fra i due all’ultima gara che provocò molte polemiche, la monoposto del canadese rimase illesa, il tedesco si insabbiò.

L’addio alla F1 e fine carriera
In seguito all’abbandono di Renault della F1, la Williams perde molto a livello prestazionale costringendo il canadese a un quarto posto in classifica, dopo il quale lascia la scuderia inglese per approdare alla Bar, per poi finire la carriera in f1 con il biennio in Sauber.
Non abbandonò però il mondo delle corse partecipando alla Nascar, alla 24 ore di Le Mans e al campionato Indy. Oggi è impegnato come opinionista per Sky.
Auguri ad una delle tante icone della Formula 1, che avrebbe meritato più successo visto l’indiscusso talento, ma a Jacques è bastato un solo mondiale per compiere l’impresa mai riuscita al padre Gilles.



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