
Accadeva il 16 marzo di ben 124 anni fa: a Torino nasceva la FIGC, il massimo organo del calcio italiano. La Federazione Italiana Giuoco Calcio ha avuto un ascendente fondamentale sul nostro paese, rendendone il calcio qualcosa di molto più speciale di un semplice sport.
La Storia
Il tutto iniziò il 15 marzo di quello stesso anno, quando venne istituito un Comitato che, 11 giorni dopo, sancì la fondazione della FIF (Federazione Italiana Football). Questo era solo l’inizio si una storia destinata a segnare indelebilmente il Vecchio Stivale. Infatti, ad appena due mesi da questa pietra miliare, si disputò il primo campionato italiano di calcio, messo in bacheca dall’Genoa. Dopo il passaggio di nome a quello attuale, il 15 maggio 1910 si venne a disputare la prima, storica amichevole della nazionale italiana, che contro la Francia si impose con uno stracciante 6-2. Non passò molto tempo per delineare il colore ufficiale della Federazione: l’azzurro, indossato dagli atleti italiani contro l’Ungheria il 6 gennaio 1911. Tutto quello che accadde dopo è storia. Le coppe del mondo di Pozzo, lo storico Mondiale vinto sotto la guida di Bearzot e, ovviamente, quello di Germania 2006 conquistato sotto il cielo azzurro di Berlino. Poi ci sono i 2 successi europei, nel ’68 e nella scorsa estate, che hanno arricchito ulteriormente una bacheca già stracolma di trofei. E non dimentichiamo l’ oro olimpico di Berlino ’36, frutto anche e soprattutto dei gol del grande Annibale Frossi. Purtroppo nella storia della FIGC sono presenti anche diversi scandali, quello di Calciopoli per citare il più recente.
Il logo

Certo la FIGC non poteva avere un logo come tutti gli altri. Il primo raffigurava la croce bianca e rossa del Ducato di Savoia che si conservò fino al secondo dopo guerra, quando venne adottato per la prima volta lo stemma tricolore. Questo è ancora oggi il simbolo della FIGC, seppur caratterizzato da piccole differenze nel corso degli anni.
Insomma, seppur tra luci e ombre, la nascita della FIGC è stata sicuramente un evento di vitale importanza per tutto il popolo italiano. Perché, senza di lei, tutte le emozioni che viviamo quotidianamente grazie al calcio non sarebbero possibili.

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