Rugby – Sei Nazioni: Scozia sul velluto, l’Italia reagisce nel finale, 22-33 il parziale

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Prestazione tutto sommato positiva per gli azzurri in quel di Roma.

Pic by: Il Post

Nella quarta giornata del 6 Nazioni di rugby, la Scozia trionfa allo Stadio Olimpico 33-22 sfruttando più volte i soliti errori avversari, senza mettere mai in pericolo le sorti del match. Piccolo salto di qualità per l’Italia, in grado di marcare 3 mete di cui 2 nei minuti finali, ma c’è da recriminare le numerose disattenzioni che hanno consentito ai britannici di mettere in cassaforte l’incontro. Per mettere in difficoltà il Galles al Principality Stadium servirà una maggiore cura dei dettagli, ma sicuramente l’approccio è quello giusto.

CRONACA

l’inizio del match fa ben sperare in casa Italia, con Garbisi a segno dalla piazzola appena al 4′ da oltre 40 metri. Continua il dominio territoriale dei padroni di casa, quasi più performanti in attacco rispetto alla difesa. Tuttavia al 17′ Stuart Hogg intraprende il primo dei tanti contrattacchi scozzesi, poi Turner rompe il placcaggio su Braley, la palla arriva a Price – bestia nera della difesa azzurra- ed a seguito di un raggruppamento fulmineo l’ovale viene spostato al largo, dove Sam Johnson è libero di schiacciare. Duro colpo per i nostri ragazzi: 3-5 il parziale.

Al 21′ recuperiamo palla sulla linea dei 22 avversaria grazie all’intercetto di Halafihi, poi strutturiamo un multifase rapido e ben gestito, ma Ali Price come una spina nel fianco irrompe nella difesa italiana recuperando a sua volta il pallone, servendo sulla metà campo Kyle Steyn, che grazie ad un morbido calcio scavalca la difesa mandando fino in fondo Chris Harris. 3-12.

Lamaro e compagni però non si abbattono, continuando ad attaccare a testa bassa fino all’arrivo della fatidica meta al 30′. Mischia chiusa sulla linea dei 10 metri, Braley fa uscire l’ovale, scambio d’intesa con Padovani e successivo scarico a Pierre Bruno, autore di un’accelerazione da paura nonostante rischiasse di andare fuori. Il genovese si libera di un difensore, viene poi braccato da Hogg, che tenta di buttarlo fuori, ma l’ala azzurra serve in extremis il mediano di mischia ed arrivano i 7 punti. 10-12.

In finale di primo tempo gli Highlanders riallungano le distanze grazie alla doppietta di Harris. Punizione in favore dei britannici in zona rossa, Russell finta il calcio in touches prima di giorcarla veloce, poi Ignacio Brex rimane a terra nel tentativo di placcare il portatore di palla e allora si è costretti a fermare il gioco ed a ripartire in mischia chiusa.
La strenua difesa messa in mostra dall’Italia nelle fasi precedenti causa inevitabilmente affanno, infatti al riandare del gioco bastano un paio di scarichi ai nostri avversari prima di raggiungere il bersaglio grosso.
Al termine dei 40′ il risultato recita 19-10 in favore dei nostri avversari.

Nei primi 20′ della ripresa siamo spaesati, conseguenza di una difesa già in precedenza inefficace, oltre alle evidenti difficoltà nei breakdown.
Proprio la meta degli ospiti al 47′ delinea quel gap da lì in poi incolmabile, anzi, destinato ad ampliarsi. Siamo di nuovo messi sotto pressione: carica di Schoeman che consente l’ingresso britannico nei 22, le guardie tricolori vicino al raggruppamento sono poche e costrette a coprire tanto spazio, motivo per cui Finn Russell dopo aver occupato due difensori serve Graham, quasi indisturbato fino alla linea di meta. 10-26.

Come già anticipato, al 60′ arriva la quinta meta firmata da capitan Hogg. Situazione di stallo, nella quale nessuno avanza o arretra. Il solito Price a quel punto raccoglie l’ovale da un raggruppamento e decide di mettersi in proprio, scombussolando Brex e filtrando nella difesa, prima di consentire all’estremo di lasciare – anche in termini numerici – la propria impronta. 10-33.

Le cose sembrano andare di mal in peggio, ma riusciamo a galvanizzarci grazie ai nostri pilastri: Monty Ioane e l’esordiente Ange Capuozzo. Fase per fase siamo in grado di risalire il campo, mettendo più volte alle corde la difesa senza però stroncarla, né da una parte del campo né dall’altra.
Al 66′ cedono definitivamente i nostri avversari grazie ad un’ottima serie di passaggi oltretutto rapidi. A 10 metri dalla linea di meta riceve palla Brex, scarico immediato per Padovani in una zona meno densa di difensori, con quest’ultimo che si avvale del sostegno interno – Ange Capuozzo – finalizzatore. 17-33.

Si alza quel brusio di uno stadio risorto, voglioso di veder segnare nuovamente i propri idoli. Il tabellone rimane fermo fino all’80’, quando la Scozia perde palla nella nostra metà campo a seguito di un multifase estenuante ma non redditizio. Gli schemi sono completamente andati, ma non l’interesse individuale, motivo per cui gli azzurri spingono sull’acceleratore malgrado il tempo rosso. Grazie ad un insieme di piccole gesta solitarie arriviamo ad un passo dall’obbiettivo, anche se l’offensiva resta comunque sterile, finché una carica di Lamaro prima e Ruzza poi conferiscono lo slancio per diminuire il gap in maniera concreta. E’ di nuovo il prodigio in forza a Grenoble a marcare la terza marcatura per la nostra nazionale, mai nessun italiano era riuscito a segnare doppietta all’esordio.
Risultato finale: Italia 22-33 Scozia

Il tabellino di Italia-Scozia

Italia: 15 Edoardo Padovani; 14 Pierre Bruno, 13 Juan Ignacio Brex, 12 Leonardo Marin, 11 Monty Ioane; 10 Paolo Garbisi, 9 Callum Braley; 8 Toa Halafihi, 7 Michele Lamaro (Cap.), 6 Giovanni Pettinelli; 5 Federico Ruzza, 4 Niccolò Cannone; 3 Pietro Ceccarelli, 2 Giacomo Nicotera, 1 Danilo Fischetti.

A disposizione: 16 Luca Bigi, 17 Ivan Nemer, 18 Giosuè Zilocchi, 19 David Sisi, 20 Abraham Steyn, 21 Alessandro Fusco, 22 Marco Zanon, 23 Ange Capuozzo.

Mete: Braley 30′, Capuozzo 67′, 80’+1
Trasformazioni: Garbisi 31′, 67′
Punizioni: Garbisi 4′

Scozia: 15 Stuart Hogg (Cap.); 14 Darcy Graham, 13 Chris Harris, 12 Sam Johnson, 11 Kyle Steyn; 10 Finn Russell, 9 Ali Price; 8 Matt Fagerson, 7 Hamish Watson, 6 Rory Darge; 5 Grant Gilchrist, 4 Sam Skinner; 3 Zander Fagerson, 2 George Turner, 1 Pierre Schoeman.

A disposizione: 16 Stuart McInally, 17 Allan Dell, 18 WP Nel, 19 Jamie Hodgson, 20 Magnus Bradbury, 21 Ben Vellacott, 22 Adam Hastings, 23 Sione Tuipulotu.

Mete: Johnson 18′, Harris 22′, 38′, Graham 49′, Hogg 61′
Trasformazioni: Russell 23′, 38′, 49′, 61′
Punizioni:

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