
L’11 marzo 1978 Abidjan in Costa d’Avorio dava i natali ad uno dei giocatori africani più forti della storia del calcio: Didier Drogba. L’attaccante oggi quarantaquattrenne cresciuto calcisticamente in Francia, ma diventato meravigliosamente decisivo e determinante in Inghilterra con la maglia del Chelsea dove ha vinto praticamente tutto da protagonista accompagnato dalle fantastiche telecronache di Massimo Marianella, uno dei più grandi estimatori del giocatore ivoriano.
GLI ESORDI IN FRANCIA E LA CONSACRAZIONE IN INGHILTERRA: COME DROGBA E’ ARRIVATO SUL TETTO D’EUROPA

Didier Drogba inizia a far parlare di sè in Francia vestendo le maglie di Levallois, Le Mans, Guingamp, ma soprattutto con il Marsiglia dove in una stagione realizza 32 reti in 55 presenze sfiorando anche il primo titolo europeo in Coppa Uefa dove i francesi vengono sconfitti per 2-0 in finale dal Valencia, ma l’ivoriano conquista comunque il titolo di capocannoniere con 6 reti a pari merito con Kezman, Shearer e Anderson (la stagione del Marsiglia era iniziata in Champions dove Drogba centrò comunque 5 volte il cartellino nel girone). Molti top club europei sono così pronti a dare un’opportunità al classe 1978 e con un cifra intorno ai 24 milioni di sterline (36 milioni di euro) è il Chelsea ad acquistarlo. A far pendere l’ago della bilancia in favore dei ‘blues’ fu il nuovo allenatore del club londinese: Josè Mourinho. Il tecnico portoghese dopo aver portato il Porto alla vittoria della Champions League era infatti sbarcato a Londra spendendo subito parole al miele per l’ivoriano: “Tu sei un buon giocatore, ma se vuoi diventare un campione come Henry, Ronaldo e Van Nistelrooy devi giocare in Inghilterra, nella mia squadra“. Drogba ha di fronte a sé la chiamata della vita e la risposta non si fa attendere dando vita così ad una storia d’amore con il Chelsea durata fino al 2012 e coronata con la scalata verso il tetto d’Europa.
In Inghilterra infatti Drogba giocherà 381 partite condite da 164 gol (comprese quelle del ritorno nel 2014-15) e vincerà 4 Premier League, 2 Community Shield, 4 FA Cup, 3 Coppe di Lega e una Champions League. Nel 2012 diventa anche il primo giocatore africano a segnare 100 reti in Premier League, mentre le sue 35 reti in Europa gli valgono il primo posto in classifica tra i marcatori del Chelsea nelle competizione UEFA per club. Attestati di stima sono arrivati anche dal popolo ‘blues’ che lo ha eletto come miglior giocatore della storia club del sud-ovest di Londra, mentre l’IFFHS lo ha eletto come miglior goleador del XXI secolo.
“DROGBA, ANCORA UNA VOLTA, SEMPRE DROGBA, MERAVIGLIOSAMENTE, INCREDIBILMENTE DROGBA”

Con Mourinho sulla panchina del Chelsea, nonostante i successi in Inghilterra, l’obiettivo Champions non era mai stato raggiunto arrivando al massimo in semifinale (nelle stagioni 2004/05 e 2006/07). Nella stagione 2007/08 l’esonero del portoghese aveva favorito l’approdo in panchina dell’isrealiano Avraham Grant che condusse la squadra subito in finale. Il derby inglese a Mosca con il Manchester United si concluse con l’espulsione al 116′ dell’ivoriano e la vittoria ‘Reds’ ai calci di rigore dopo l’1-1 firmato da Ronaldo e Lampard nei 120 minuti.
La rivincita si è fatta attendere 4 anni. L’ultimo anno di Drogba al Chelsea (prima del ritorno) nell’ultima partita della stagione, contro il Bayern Monaco, all’Allianz Arena. La partita è inchiodata sullo 0-0, ma a 7 minuti dalla fine Thomas Muller fa esplodere il proprio pubblico portando i tedeschi in vantaggio. Doccia fredda per il Chelsea che vede passare gli ultimi minuti velocemente, ma il calcio è sempre pronto a regalare emozioni e restituire ciò che ti ha tolto in passato. A 2 minuti dal termine i londinesi conquistano un calcio d’angolo e sul cross a svettare più in alto di tutti e ad arrivare per primo sul pallone è: “Drogba, ancora una volta, sempre Drogba, meravigliosamente, incredibilmente Drogba, anche nella finale di Coppa Campioni, a due dalla fine. E’ 1-1“. Massimo Marianella ovviamente non poteva non commentare una finale di Champions in cui Drogba è mattatore perchè la storia non finisce qui. Col risultato di parità si vai ai supplementari e infine ai rigori. Il Bayern Monaco parte bene con le reti di Lahm, Gomez e Neuer, mentre sbaglia subito Mata in casa Chelsea al contrario di David Luiz e Lampard che tengono a galla i ‘Blues’. L’errore di Olic e la rete di Cole rimettono tutto in parità. Dopo 4 rigori il risultato è di 3-3. Schweinsteiger sbaglia e il rigore decisivo capita proprio tra i piedi di Drogba. A Mosca aveva rimediato un’espulsione a 4 minuti dalla lotteria dei rigori vedendo sfumare il sogno Champions. L’ivoriano questa volta c’era e dopo l’1-1 siglato nel finale di partita, insacca alle spalle di Neuer anche il tiro dal dischetto regalando al Chelsea il suo primo storico trionfo in Champions League coronando un sogno inseguito 8 anni in quella che sarebbe dovuta essere l’ultima partita con la maglia della squadra londinese e che gli ha permesso di entrare di diritto nella storia del club e del calcio mondiale.
LA CONQUISTA DEL MONDIALE CON LA COSTA D’AVORIO E IL TROFEO MANCATO IN COPPA D’AFRICA

Didier Drogba a livello di club ha vinto praticamente tutto quello che poteva vincere, mentre in nazionale i trofei non sono arrivati nonostante una grande crescita della Costa d’Avorio grazie al proprio attaccante. Nel 2006 infatti la nazionale degli ‘Elefanti’ ha conquistato la prima storica qualificazione al mondiale dove Drogba e compagni chiusero il girone al terzo posto alle spalle di Argentina e Olanda (entrambe vittoriose per 2-1 contro la Costa d’Avorio) e davanti alla Serbia battuta per 3-2 nell’ultima gara del girone.
In Coppa d’Africa nello stesso anno invece la beffa arrivò in finale. Lo 0-0 nei 120 minuti con l’Egitto padrone di casa aveva portato la sfida ai calci di rigore con Drogba che si presentò per primo sul dischetto fallendo il proprio tentativo che lanciò l’Egitto verso la conquista del quinto titolo della propria storia con un risultato finale di 4-2.
Stesso esito fatale anche in un 2012 che dopo la Champions avrebbe potuto regalare a Drogba una gioia nazionale e un anno indimenticabile. La finale con lo Zambia però si concluse con un’altra sconfitta ai rigori dopo che lo stesso Drogba aveva tirato alto un rigore nel primo tempo e che avrebbe potuto indirizzare la gara. I primi cinque rigori canonici sono stati segnati da entrambe le squadre con Drogba che era stato l’ultimo come in Champions. Anche i primi due a oltranza hanno visto una precisione impeccabile con il risultato che sale sul 7-7. Kolo Tourè per gli ivoriani sbaglia e Kalaba ha la possibilità di chiudere i conti, ma sbaglia anche lui. A fallire è anche Gervinho con Sunzu che scarta il regalo e insacca il proprio penalty che vale la prima coppa d’Africa per lo Zambia.

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