Correva il giorno 7 febbraio 1974- Buon compleanno Steve Nash.

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È stato uno dei più grandi interpreti della pallacanestro, in particolare del ruolo di playmaker. “Captain Canada” ha trionfato da giocatore e ora si sta ritagliando uno spazio anche da coach dei Brooklyn Nets.

IL PASSATORE MODERNO

A Johannesburg, il 7 febbraio 1974, il piccolo Steve Nash vede per la prima volta la luce del mondo.
“Vedere” è una parola che rientra perfettamente nel vocabolario della point guard numero 13. Gli assist sono la specialità della casa, tanto che è il terzo giocatore all time per numero di passaggi vincenti con 10.335. A Phoenix si è reso protagonista vincendo due titoli MVP in back-to-back tra il 2005 e il 2006, diventando il primo giocatore bianco a vincere il “Most Valuable Player” da Larry Bird.
Grazie ai suoi numerosi record, dal 2018 fa parte della Hall Of Fame, una categoria riservata ai migliori giocatori di basket di tutti i tempi.

Inizia la sua carriera NBA nel 1995, venendo selezionato al draft dai Suns con la 15^ scelta tra lo scetticismo generale. Il salto di qualità arriva in Texas con la casacca dei Dallas Mavericks prima di tornare a Phoenix. Al suo ritorno trascina la squadra alle Western Conference Finals, raggiunte grazie al miglior record della franchigia (62-20).
Nel 2012 firma il suo ultimo contratto ai Lakers, con cui nel gennaio 2013 supera 10.000 assist in carriera.
Il 21 marzo 2015, a 41 anni, dice addio al basket con la maglia dei californiani.

È uno dei 9 giocatori della storia ad aver chiuso almeno una stagione da 50-40-90, cioè 50% dal campo, 40% da 3 punti e 90% ai liberi.

Con i Suns si è vista la miglior versione di Steve Nash, ma non ha mai vinto i playoff.

L’ESPERIENZA ALLA PANCHINA DEI NETS

Da un anno e mezzo siede sulla panchina dei Nets, squadra che lotta per vincere l’anello NBA. Ha in mano uno dei tridenti più forti della lega, formato da Durant-Irving-Harden. I 3, però, per problemi fisici, hanno giocato insieme solo poco più di 20 partite. Dopo aver chiuso la prima stagione di regular season al secondo posto a Est, Brooklyn è stata eliminata all’overtime di gara-7 della semifinale di Eastern Conference contro i Milwaukee Bucks, futuri campioni NBA.

Già dalla seconda stagione, Nash inizia a far valere la sua personalità e le sue idee di gioco. Alcune fonti americane lo vogliono attivo protagonista per l’acquisto di Patty Mills, così come per il rientro della stella Kyrie Irving. Riduce il minutaggio di alcuni giocatori che non rientrano nei suoi progetti, su tutti il centro Blake Griffin, finito ai margini delle rotazioni in pochi mesi.

Nesh si trova di fronte ad un arduo compito: portare i Brooklyn Nets a vincere l’anello NBA.

49 anni fa nasceva uno dei migliori playmaker del basket, una delle prime point guard in grado di adattarsi alle caratteristiche del gioco moderno. Tanti auguri, e buona fortuna, Steve Nash.

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