Prima di lei solo “Il Moro di Venezia” era riuscito nell’impresa. Quella notte italiana tra il 5 e il 6 Febbraio però nelle acque di Auckland anche un’altra altra imbarcazione italiana riuscì nell’impresa di giocarsi la “Vecchia Brocca” all’ultimo atto: Luna Rossa
LE ORIGINI
L’idea di lanciare il guanto di sfida per l’assalto alla Coppa America arrivò tra il 3 e 4 Febbraio 1997 presso lo studio dell’architetto navale German Frers a Milano. Lì Patrizio Bertelli, patron di Prada, decide ufficialmente di creare un suo sodalizio che prendesse parte alla 30.ma edizione della America’s Cup e così per la sua imbarcazione decise di mettere su un equipaggio di alto livello con Francesco De Angelis come Skipper e il pluricampione olimpico Torben Grael come tattico.
La base del team venne stabilita, in Toscana, a Punta Ala, dove le condizioni climatiche erano più simili a quelle del golfo di Hauraki, dove si sarebbe svolta la manifestazione.
A quel punto mancava solo il nome da dare all’imbarcazione, e fu scelto “Luna Rossa”.
Tradizione vuole che il patron Bertelli decise di optare per questa denominazione dopo aver visto sorgere in una sera d’estate una luna piena un po’ rossastra.

LA LOUIS VUITTON CUP 1999-2000
Luna Rossa prende così parte alla Louis Vuitton Cup 1999-2000, il torneo degli sfidanti il cui vincitore va poi ad affrontare i detentori dell’America’s Cup per la contesa del trofeo, in quel caso il Team New Zealand.
Il primo round robin mette in luce tutta la competitività di Luna Rossa, che su 29 regate ne vince 26, chiudendo al 1° posto in classifica e qualificandosi per la seconda fase.
Qui nel girone a 6 Luna Rossa soffre un po’ ma chiude con 7 vittorie e 3 sconfitte. La sfida decisiva per l’accesso alla finale è il derby americano tra il Team Dennis Conner e America True. Quest’ultimo, già eliminato, compie l’impresa e batte la più quotata connazionale e regala a Luna Rossa l’accesso alla finale di Louis Vuitton Cup contro America One

LA FINALE CONTRO AMERICA ONE E LA CONQUISTA DELL’ACCESSO IN AMERICA’S CUP
Sì giunge così all’atto conclusivo della Louis Vuitton Cup 2000. Luna Rossa contro America One, guidata dallo Skipper Paul Cayard, colui che 8 anni prima trascinò il “Moro di Venezia” alle finali per la “vecchia brocca”.
La sfida non è per niente facile per sodalizio di Patrizio Bertelli, soprattutto per via del fatto che in 149 anni di storia una imbarcazione statunitense è sempre arrivata in finale di America’s Cup.
Questa volta però sembra diverso. Luna Rossa vince la prima regata, ma poi perde la seconda.
La terza e la quarta sono dell’equipaggio italiano che si porta sul 3-1. Paul Cayard e soci però attuano una rimonta che permette ad America One di portarsi sul 4-3.
Sembra finita, ma De Angelis e Grael prendono per mano Luna Rossa e la portano a vincere la regata 8. È 4-4, e nella notte italiana tra il 5 e il 6 Febbraio 2000 è il momento della verità, con 4 milioni di telespettatori incollati alla TV per assistere al nuovo amore sbocciato tra Italia e Luna Rossa.
Le ore piccole dei tifosi saranno ben ripagate, perché la regata 9 parla italiano e dice che Luna Rossa ha vinto, Luna Rossa ha vinto la Louis Vuitton Cup e disputerà così la finale di America’s Cup contro New Zealand, in qualità di sfidante.
È storia, 8 anni dopo il “Moro di Venezia” un’altra imbarcazione italiana raggiunge questo traguardo e fa nuovamente appassionare l’Italia, un popolo di navigatori, alla Vela.
La finale contro New Zealand, sarà poi un netto 5-0 per i detentori del trofeo, ma questa è un’altra storia



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