Ormai siamo entrati nel vivo della regular season, siamo ben oltre il primo terzo di stagione e la classifica sta iniziando, piano piano, a prendere forma nella maniera più realistica possibile.
Nell’ultimo mese, però, il Covid si è prepotentemente ripreso la scena, colpendo oltre 100 giocatori, ultimi in ordine temporale Giannis Antetokounmpo e Kevin Durant, mettendo a serio rischio il proseguimento della stagione.
Ma lasciamo momentaneamente da parte il Covid, a cui ci penserà Adam Silver e la sua cerchia di collaboratori, per volare sulla costa atlantica degli USA.
Eastern Conference
Complici gli ultimi tempi di Kevin Durant, che nell’ultimo periodo ne mette più di 30 ad allacciata di scarpe (da menzionare i 51 contro Detroit di una settimana fa), i Nets volano in cima alla Eastern Conference. Rimanendo a Brooklyn, sembra essersi risolto il caso Irving: la società ha deciso di reintegrarlo in squadra nonostante non sia vaccinato, ma non potrà giocare né in casa e né in trasfera contro i Knicks a causa delle leggi in vigore nello stato di New York.
Al secondo posto ci sono i Chicago Bulls, ormai una realtà ben consolidata e non più una sorpresa, spinti da un fantastico DeMar DeRozan versione 2017.

Completano il podio i Cleveland Cavaliers, che finalmente riescono a tornare laddove li aveva lasciati LeBron, merito della coppia di lunghi Allen-Mobley, col primo candidato per un posto da titolare all’All Star Game, e l’altro in corsa per il Rookie of the Year.
Al quarto posto ci sono i campioni in carica, i Milwaukee Bucks, in netta ripresa dopo lo sciagurato primo mese, che per coprirsi dalla perdita hanno aggiunto a roster il redivivo DeMarcus Cousins.
Appena sotto, ad una sola vittoria di distanza, ci sono i Miami Heat, partiti a bomba ma frenatii dagli infortuni di Bam Adebayo e Jimmy Butler.
L’ultimo posto utile per accedere direttamente ai playoff, ora come ora, è occupato dai Philadelphia 76ers, disposti a cedere il separato in casa Ben Simmons, in cambio del compagno ideale per Joel Embiid

Nel limbo infernale dei condannati al play-in figurano i Boston Celtics, squadra senza né arte né parte, che si affida soltanto all’immenso talento di Jayson Tatum che non sempre riesce a togliere le castagne dal fuoco.
A seguire i Washington Wizards, drasticamente calati dopo i primi trenta giorni fin troppo scintillanti, davanti ai giovanissimi e frizzantissimi Charlotte Hornets, vera e propria rivelazione di questi primi mesi, guidati dalla coppia LaMelo Ball-Miles Bridges (rispettivamente classe ‘00 e ‘98), che fino a pochi giorni fa erano addirittura fra le prime 6
Chiudono il quartetto dei play-in i Toronto Raptors dell’evergreen Fred VanVleet.
Fuori, momentaneamente dalla corsa playoff, gli Atlanta Hawks, i New York Knicks, gli Indiana Pacers (che hanno deciso di smantellare il roster mettendo sul mercato i tre migliori giocatori), gli Orlando Magic e i Detroit Pistons.
Western Conference
Volando dall’altra parte degli States, in vetta alla classifica della Western Conference ci sono i Phoenix Suns, partiti lo scorso anno come un outsider, oltre ad essersi giocati le finals fino in fondo, stanno confermando tutto ciò che si è visto nei mesi passati. Merito di un Chris Paul dannatamente perfetto, inserito in un sistema a cui è difficile trovare difetti.
Appena dietro, ma in perenne agguato, i Golden State Warriors. D’altronde, quando in squadra hai uno che a stento arriva al metro e 90, ma mette triple da centrocampo appaiato al miglior difensore della lega, meriti di stare lassù. Aspettando il rientro di Klay Thompson, nella baia si respira decisamente una bella aria, in netta controtendenza rispetto al recente passato.

Sul gradino più basso del podio ci sono gli Utah Jazz di Rudy Gobert, che non ha intenzione di rinunciare alla corsa per il miglior difensore dell’anno. Un’eventuale quarta vittoria del francese gli permetterebbe di diventare il terzo giocatore con 4 titoli in bacheca, raggiungendo in vetta Dikembe Mutombo e Ben Wallace.
Al quarto posto ci sono i Memphis Grizzlies che non hanno minimamente subito l’assenza della loro stella. Dallo scorso 27 Novembre, quando Ja Morant si è infortunato i Grizzlies hanno perso soltanto 2 partite su 12.
Quinti, invece, i Denver Nuggets trucidati sì dagli infortuni di Michael Porter Jr e Jamal Murray, ma che possono contare su un’altra stagione da MVP di Nikola Jokic.
Ultimi, ma non ultimi, i Los Angeles Clippers, che soffrono quando si trovano lontano da casa, senza Kawhi Leonard ma con un Paul George ai massimi storici.
Ma… i Lakers? I Lakers, privi di Anthony Davis almeno per un mese, con LeBron chiamato agli straordinari per salvare la baracca e con una difesa ancora piuttosto rivedibile, sono i primi a finire dentro alla zona play-in.

Appena dietro, ci sono i Minnesota Timberwolves trascinati dal redivivo (menomale) Karl Anthony Towns che sfiora la doppia-doppia di media.
Subito dietro c’è Luka Doncic coi suoi Dallas Mavericks, protagonista di una stagione che, a causa di qualche chilo di troppo e di compagni non proprio perfetti, di decollare non ne vuol sapere.
Rientrano nel quartetto per i play in anche i Portland Trail Blazers che nonostante un Lillard tornato finalmente sui suoi livelli, stanno lentamente sprofondando nell’oblio.
Completano la classifica i Sacramento Kings, i San Antonio Spurs, gli Oklahoma City Thunder, gli Houston Rockets e, fanalino di coda, i New Orleans Pelicans.
Non ci resta che attendere, seduti sul nostro caro amato divano, che la regular season faccia il suo corso, aprendo le porte agli spettacolari playoff. Intanto, però, godiamoci l’imminente Christmas Day.


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