Serie A – Juventus: È subito crisi

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Napoli 2-1 Juventus, ancora disastro Szczesny – Pic by Eurosport

Ad inizio campionato i blocchi di partenza vedevano sette squadre poter competere fin da subito per lo Scudetto. Napoli, Inter, Lazio, Roma e Milan hanno dimostrato la voglia e la capacità di stare in alto, mentre l’Atalanta ha avuto un inizio scricchiolante con 4 punti in 3 partite. A rimanere decisamente staccata è però la Juventus che con un disastro iniziale ha visto subito allontanarsi le altre ottenendo un solo punto nelle prime tre gare di campionato.

L’inizio dei bianconeri è stato a dir poco disastroso con il pareggio all’esordio con l’Udinese e le due sconfitte subite contro Empoli e Napoli che non fanno sicuramente dormire sonni tranquilli al popolo bianconero. La Juventus non ha dimostrato una propria identità affidandosi alle giocate dei singoli (Dybala, Chiesa e Cuadrado su tutti) senza cercare un vero gioco e senza mai prendere in mano la partita. E’ anche vero che siamo solo ad inizio campionato e la Juventus di Allegri ha già dimostrato di saper arrivare in fondo nonostante una partenza falsa. Nella stagione 2015/16 infatti nelle prime tre giornate i bianconeri conquistarono un solo punto, frutto di due sconfitte con Udinese e Roma ed un pareggio con il Chievo, salvo poi alzare il quinto scudetto consecutivo.

Alle porte dell’esordio in Champions League bisogna cambiare marcia e cominciare a vincere. Prima della prossima sosta delle nazionali i bianconeri avranno l’opportunità di rialzarsi prima con la gara con il Malmo in Svezia e il Milan in casa, poi con Spezia, Sampdoria, Chelsea e il derby con il Torino. Un filotto di sei partite in poco meno di tre settimane che possono dire molto sul futuro della stagione bianconera.

Juventus in difficoltà: di chi è la colpa?

dirigenza biancoera: Cherubini, Nedved e Agnelli – Pic by Juventus News 24

Che la Juventus sia in difficoltà è lampante, ma ora bisogna capire i motivi di questo declino bianconero. Sul banco degli imputati ci sono ovviamente tutti, o quasi e ogni elemento dalla dirigenza al campo ha parte della colpa. Vediamo nel dettaglio gli errori dei reparti juventini.

Dirigenza: In casa Juventus ognuno sembra andare in una direzione diversa. Agnelli col pensiero della Superlega non è più riuscito a proseguire il progetto bianconero che ha perso il decimo scudetto e non sembra pronto a ricominciare un nuovo ciclo nell’immediato futuro; Nedved forse per non sbilanciarsi o perchè, a quanto pare, rimane l’ultima ruota del carro scopre sempre le cose una volta fatte (Sarri, Pirlo e Ronaldo sarebbero tutti rimasti a suo dire, anche a pochi giorni, se non a ore dal contrario); Paratici ha lavorato più per il bilancio che per Sarri prima e Pirlo poi con Cherubini che alla prima esperienza nel mondo del calcio non può sicuramente compiere opere eccelse. Una confusione totale con le informazioni che girano poco e in modo probabilmente errato.

Calciomercato: Dall’addio di Marotta la Juventus non ha più avuto un uomo forte sul mercato che potesse sfornare colpi su colpi migliorando la rosa. I soli arrivi di Kean, Locatelli e Kaio Jorge ne sono la dimostrazione con acquisti che possono andare a coprire alcune lacune, ma senza dare la svolta. Giocatori sicuramente importanti, soprattutto in prospettiva, ma che non possono bastare dato anche l’addio di Ronaldo.

Allegri: I numerosi #SarriOut e #PirloOut hanno portato all’#AllegriIn, ma il ritorno del tecnico toscano non sta dando i suoi frutti con l’out pronto ad incombere nuovamente. Se il cammino bianconero non dovesse tornare ad essere come quello di 2/3 anni fa, probabilmente le “colpe” di Sarri e Pirlo diminuirebbero. L’allenatore come capro espiatorio è forse il modo migliore per cambiare pagina, ma il libro sembra aver sempre la stessa trama anche cambiando il narratore, che dunque potrebbe non essere il principale artefice della disfatta.

Szczesny: In queste prime tre gare è il peggiore della Juventus per distacco. Disastro con l’Udinese dove regala un rigore e la rete del definitivo 2-2 in quella che sembrava una gara chiusa. Con l’Empoli può poco nell’occasione del gol di Mancuso. A Napoli invece nel momento in cui i bianconeri potevano addirittura provare sorprendentemente a vincerla, il portiere polacco si fa scappare dalle mani un tiro, non proprio irresistibile, di Insigne con Politano che può dunque insaccare sfruttando il regalo avversario. Szczesny è comunque miracoloso Kean evitando l’autogol, ma non potendo nulla sul tap-in di Koulibaly.

Ronaldo: Essere il giocatore più importante di una squadra e proclamare i propri mal di pancia a fine agosto facendo la valigie non aiuta a mantenere tranquillo un ambiente già instabile. 30/35 gol a stagione sono andati a Manchester e con loro anche tante partite decise grazie ad un episodio in più capitato in area con il lusitano pronto a spingere il pallone in rete.

Squadra: “Non è squadra”. Le parole proferite da Chiellini nel finale della partita con l’Empoli a colloquio con Allegri. Le idee son poche e non in comune con l’iniziativa lasciata ai singoli che provano però la giocata in occasioni sporadiche.

Centrocampo: L’arrivo di Locatelli non può bastare in un centrocampo che languisce di un vero leader. Compito che forse verrà affidato proprio all’ex Sassuolo che è circondato da una situazione instabile. McKennie quasi escluso all’inizio, dato per partente fino al 31 agosto, tenuto, ma già pronto ad essere venduto nella finestra di gennaio. Rabiot e Bentancur vanno a sprazzi, mentre Arthur e Ramsey tra infortuni e prestazioni insufficienti non possono avere una maglia da titolare. Fagioli giovane che ha fatto vedere buone cose lo scorso anno, ceduto in prestito alla Cremonese in Serie B.

Fifa: La sosta per le nazionali non ha sicuramente aiutato i bianconeri che hanno rinunciato a vari interpreti impegnati fino a venerdì notte in Sudamerica. Le assenza di Dybala e Cuadrado, ma anche di Alex Sandro, Danilo e Bentancur hanno pesato a Napoli dove magari sarebbe comunque arrivata una sconfitta, ma almeno la Juventus avrebbe potuto affrontare la partita.

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