L’ impresa è stata coronata; il quartetto maschile ha conquistato la medaglia d’ oro nell’ inseguimento a squadre maschile di ciclismo su pista 61 anni dopo l’ ultima volta (Roma 1960), la medaglia mancava invece dai Giochi Olimpici di Città del Messico 1968.
A svolgere il cosiddetto “lancio” è stato un regale Francesco Lamon, il quale ha garantito fin dalle prime battute più di quattro decimi di vantaggio al “Frecciaazzurra”. Dopo la fase intermedia di gara dominata dal quartetto Danese, a prendere le redini degli Italiani è stato il fuoriclasse Verbanese Filippo Ganna, il quale ha preso la testa dei quattro a tre giri dalla fine, con poco meno di otto decimi di svantaggio. Cinque, quattro, poi tre decimi… il vantaggio andava assottigliandosi grazie all’ impetuosa azione del motore del quartetto Azzurro; a 125 metri dalla fine, Ganna, seguito da un monumentale Consonni, passava sulla linea con 55 millesimi di svantaggio rispetto alla Danimarca… Il resto è storia! Festa grande a Verbania, il quartetto azzurro è nell’ olimpo.
La consacrazione di un campione, fuoriclasse, fenomeno, affidategli voi il termine più idoneo, unico nel suo genere. La cronometro, terminata in quinta posizione, non era pienamente adatta alle sue caratteristiche, ma questo appuntamento, preparato per cinque lunghi anni, era stato cerchiato con il pennarello rosso. Otto medaglie iridate su pista di cui quattro ori, il primo a Londra nel 2016 nell’ inseguimento individuale; ma lui stesso, in seguito a questa medaglia, ha affermato che con i mondiali si arricchisce il palmarès, con l’ oro olimpico si conquista la gloria eterna.
Davanti agli occhi della sua famiglia, della sua fidanzata, davanti agli occhi di Matteo Sobrero, campione Italiano a cronometro nonchè fidanzato di sua sorella, Pippo ha scritto una pagina indelebile dello sport italiano, entrando di fatto nella leggenda; sei nella Storia Top ganna!
IL VATE DELLO SPORT 
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