A Tokyo prosegue la giornata olimpica, ancora tanta, tantissima Italia si è vista questo pomeriggio allo stadio Olimpico di Tokyo. Dopo i due fantastici ori di ieri, anche oggi non poteva esserci gara senza gli azzurri che si stanno comportando benissimo.
Salto con l’asta (F) qualificazione: Con un salto di 4,25 e tre nulli a 4,50 l’astista reatina Roberta Bruni (Arma dei Carabinieri) è stata purtroppo eliminata. Tanta l’amarezza per il nono posto finale nel Gruppo B, ma la fiducia non se n’è andata: “Mi trovo ad una Olimpiade ed il clima è fantastico, ma non ho gestito bene la rincorsa e i salti non sono venuti come avrei voluto, peccato. Ora testa alle prossime gare”. Poco meglio è andata a Elisa Molinarolo, che poco più tardi non è riuscita a scavalcare l’asticella che era stata posta a 4.55.

200m (F) semifinale: Sfuma il sogno della finale olimpica dei 200 metri femminili per le azzurre Dalia Kaddari e Gloria Hooper. Hooper ha chiuso la seconda delle tre semifinali al settimo e penultimo posto in 23”28. Nella terza semifinale, Kaddari è arrivata ultima con 23”41. La velocista nata a Cagliari e cresciuta nella Tespiense Quartu si era qualificata alle semifinale dei 200 metri conquistando il terzo posto nella sua batteria con un tempo di 23″26.

Lancio del disco (F) finale: La statunitense Valerie Allman si aggiudica la medaglia d’oro nel lancio del disco alle Olimpiadi di Tokyo. L’atleta a stelle e strisce al primo tentativo ha ottenuto un buonissimo 68,98 metri che le ha consentito di salire sul gradino più alto del podio. Chiude in dodicesima piazza la sua avventura a cinque cerchi l’azzurra Daisy Osakue con un discreto 59,97 metri. Allman mette subito in chiaro le cose lanciando il suo disco a 68,98 metri. Vano da parte delle avversarie ogni tentativo di rimonta. La gara è stata anche condizionata dalla pioggia che è caduta copiosa su Tokyo costringendo gli organizzatori all’interruzione. Alle spalle della statunitense si è piazzata la tedesca Kristin Pudenz che al penultimo lancio ha tirato il disco a 66,86 metri. A chiudere il podio la cubana Yaime Perez che ha ottenuto la sua misura migliore proprio al primo tentativo con 65,72 metri senza riuscire a migliorarsi nel corso della gara. Gara che era iniziata sotto buoni auspici per l’azzurra Osakue che al primo lancio ha raccolto un discreto 59,97 che avrebbe dovuto rappresentare il punto di partenza della sua prova. Peccato che la lanciatrice italiana abbia raccolto due nulli negli ultimi due tentativo. Nonostante la 12ma pizza un’Olimpiade comunque positiva per la 25enne nativa di Torino.

400m (M) semifinale: L’azzurro, reatino d’adozione, Davide Re, allenato da Chiara Milardi, con il tempo di 44.94 chiude al quinto posto dei 400 metri e viene eliminato in semifinale. Il primatista italiano scende sotto i 45 secondi per la terza volta in carriera, ma non è sufficiente per conquistare l’ambita finale.

400hs (F) semifinale: Le semifinali dei 400 metri ostacoli femminili delle Olimpiadi di Tokyo, si concludono con ben due italiane che sotto la pioggia hanno cercato senza successo l’accesso all’ultimo atto, quello per le medaglie, mentre le favorite hanno messo a segno prestazioni molto interessanti. Nella prima batteria, Linda Olivieri è partita bene, ma ha poi perso il ritmo, terminando in settima posizione con il tempo di 57.03, nella gara vinta statunitense Dalilah Muhammad, che ha fermato il crono in 53.30, qualificandosi in finale insieme alla giamaicana Jenieve Russell (54.10). Tutto facile invece per la statunitense Sydney McLaughlin, che ha chiuso senza impegnarsi troppo in 53.03, precedendo la panamense Gianna Woodruff, al record nazionale di 54.22, appena un centesimo meglio dell’ucraina Anna Ryzhykova, ripescata per la finale. Turno superato anche per l’olandese volante Femke Bol, in 53.91 senza spingere negli ultimi cinquanta metri, concludendo davanti all’americana Anna Cockrell, in 54.17, mentre l’ucraina Viktoriya Tkachuk ha ottenuto l’ottavo posto utile con il crono di 54.25. Brutta caduta per la vice campionessa olimpica in carica, la danese Sara Petersen, mentre l’azzurra Yadisleidis Pedroso ha chiuso quinta in 55.80.

3.000 siepi (M) finale: Conclusi anche i 3000 siepi delle Olimpiadi di Tokyo. Oro al marocchino Soufiane El Bakkali che ha concluso la sua prova in 8’08”90. Lontani i due azzurri in gara con Ala Zoghlami che ha tagliato il traguardo in nona piazza mentre Ahmed Abdelwahed ha chiuso in 14ma piazza. El Bakkali ha gestito in maniera oculata la gara. Ai 1000 metri, infatti, è passato nel cuore del gruppo in ottava piazza, risalendo pian piano fino al 5° ai 2000 metri. Nell’ultimo chilometro il marocchino è stato il padrone della corsa e quando ha accelerato in maniera determinata nessuno è riuscito a tenere il suo passo andando a conquistare la medaglia d’oro. Secondo posto per l’etiope Lamecha Girma che nell’ultimo rettilineo ha cercato, in maniera vana, di rimanere in scia di El Bakkali. Il 20enne nativo di Oromia ha chiuso la sua prova in 8’10”38. Sull’ultimo gradino del podio il keniano Benjamin Kigen con il tempo di 8’11”45. Per quanto concerne gli azzurri, Zoghlami è stato molto costante, rimanendo al centro del gruppo sin dall’inizio. Quando c’è stato il cambio di passo l’atleta italiano non è riuscito a tenere il ritmo e ha tagliato il traguardo al 9° posto in 8’18”5. Più in difficoltà Abdelwahed che si è dovuta accontentare della 14ma piazza con il tempo di 8’24”34.

5.000m (F) finale: Anche nella finale olimpica a Tokyo l’azzurra trentina Nadia Battocletti ha messo in mostra le sue grandi doti e ha chiuso i 5000 metri al settimo posto, facendo segnare il personale di 14’46″29, a dieci secondi dall’oro e a meno di due secondi dal primato italiano di Roberta Brunet (14’44″50). Una nuova dimostrazione di quanto il cammino sia in costante crescita, per la giovane atleta trentina. L’olandese Sifan Hassan ha vinto la medaglia più pregiata con il tempo di 14’36″79. Argento per la keniana Hellen Obiri (14’38″36), bronzo per l’etiope Gudaf Tsegay (14’38″87).



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