IL VATE DELLO SPORT

Era proprio la paura da scacciare.
Essa infatti incombeva in quei nuvoloni grigi sul capo degli azzurri.
Grinta azzurra che viaggia in un mare di sfortuna, quando il gruppo mostra qualche crepa rappresentata da ripetuti infortuni.
Ragazzi che dimostrano unione, uno spirito bellissimo percepito da Tokyo fino ai nostri divani.
Il taraflex ospita due formazioni che onorano una tradizione, poiché la pallavolo è il simbolo di due popoli pronti a battagliare sportivamente.
Il principe di Persia Marouf, ha gli occhi glaciali che illuminano mani incantate.
Rispetto massimo per una leggenda che guida dalla panchina iraniana.
Un binario riservato ad un’intesa perfetta tra Giannelli e Osmany, la rapidità di esecuzione racchiusa nei gesti di Galassi, la sorprendente freddezza del Vetto, fino all’atteggiamento da veterano di un diciannovenne.

Ai quarti sí e con merito, perché su quel pass abbiamo scritto col cuore il nostro nome.

Magnifici azzurri della nostra cara Italvolley.

A cura di Gianluigi D’Ambrosio