
Ad alzare le braccia nel circuito conclusivo è Richard Carapaz che stacca tutti sull’ultima asperità di giornata, insieme a McNalty, e regala la medaglia del metallo più prezioso alla sua nazione, l’Ecuador. Vani i tentativi di inseguimento del gruppetto trainato dalla locomotiva Wout Van Aert, che a detta di molti avrebbe meritato la vittoria. Il belga chiude secondo sul traguardo davanti a Pogacar. Questo il podio della prova olimpica.
LA PROVA:
Il percorso affrontato è stato molto impegnativo, dopo i primi 40km quasi totalmente pianeggianti durante i quali ha preso il largo la fuga, sono cominciate le difficoltà per i corridori, che hanno dovuto affrontare due GPM, la discesa tecnica di Gotemba e la salita verso il Monte Fuji. I movimenti importanti in gruppo, tirato da uno stoico Tratnik, hanno avuto inizio quando mancavano circa 50km al traguardo, grazie ad azioni che hanno fatto parecchia selezione, messe in atto dal team belga e dai nostri azzurri. Nel giro e mezzo percorso all’interno del circuito finale gli uomini più attesi non si sono fatti sorprendere. Tra gli undici che per una trentina di chilometri si sono giocati le medaglie sono da segnalare le presenze di Carapaz, Van Aert, Pogacar, Mollema e il nostro Bettiol, fermato solo dai crampi alla gamba sinistra. Come spesso accade in corse del genere il tatticismo ha prevalso, fino a quando Carapaz e McNalty non hanno sfruttato la disattenzione dei rivali per portare il loro attacco, attacco decisivo che ha consentito all’Ecuadoriano di aggiudicarsi l’oro.

LA NAZIONALE ITALIANA:
La nazionale italiana del CT Davide Cassani si è ben comportata durante la prova, ma nonostante ciò non è riuscita a centrare un risultato di prestigio. Da segnalare l’ottimo lavoro svolto da Ciccone e Caruso che con attacchi importanti hanno animato la corsa e da uno straordinario Nibali che non si è fatto sorprendere dall’attacco di Evenepoel. Delusione Bettiol che dopo aver assunto i gradi di capitano è stato fermato da un crampo che gli ha impedito di lottare per una medaglia.


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