Favola Gavranovic: lo svizzero che ha abbattuto il gigante Francia

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L’uomo del giorno è il giocatore che ha segnato il gol del 3-3 negli ottavi di finale e poi trasformato il primo penalty

L’argentino Fernando Rapallini fischia la fine del primo tempo. La Svizzera è incredibilmente in vantaggio sulla Francia. Un gol di Seferovic, l’attaccante transitato in Italia tra Novara e Firenze, allo scoccare del quarto d’ora sta decidendo l’incontro. I tuoi compagni tornano negli spogliatoi, il ct Petkovic deve istruirli per resistere al prevedibile assedio bleus della seconda frazione. Non si può sprecare un vantaggio così prezioso. Il suo vice, Manicone, ti si avvicina e ti dice di rimanere in campo a scaldarti perché arriverà presto anche il tuo momento. Sei consapevole di essere considerato semplicemente come la riserva di Seferovic. Questo ha raccontato il girone di Euro2020, ma non t’importa perché quello che conta è rappresentare la tua nazione. Controlli, palleggi e poi corri. Inizi a scaldarti e a studiare il campo sognando di trovare quella sera un gol storico.

Le due squadre tornano in campo. E’ il momento di lasciare a loro i riflettori e per te l’ora di tornare a sedersi in panchina. Riprende il gioco. Passano dieci minuti e c’è un fallo per voi in area. Ti alzi a protestare, dopo il check arriva il calcio di rigore. Si presenta Ricardo Rodriguez ma non hai buoni presentimenti. Senti qualcosa che non va. Quando sono in arrivo notizie negative nel tuo stomaco si scaraventa una tempesta di fulmini e ormai hai imparato a riconoscere il segnale. Lloris si distende e para. Ecco, lo sapevi. Ma l’importante è non prendere gol, così si potranno raggiungere gli storici quarti di finale. Serve una resistenza stoica. Ma ecco che Benzema si inventa una giocata incredibile in area e segna il pari. Si sa, loro sono campioni di un altro livello. Voi però avete il cuore e la grinta e non volete lasciarli passare facilmente. Del resto, con questo risultato si potrà arrivare ai rigori e là solo la fortuna decreterà il più forte. Petkovic ti chiama, ti chiede di andare a correre lungo la linea laterale. Il tuo momento è in arrivo. Durante lo scatto senti il boato di tutto lo stadio. Ti giri e vedi ancora Benzema esultare. Incredibile, è la sua giornata probabilmente, non sarà la vostra notte a quanto pare. In due minuti la Francia l’ha ribaltata e ora difficilmente potranno cambiare le cose.

Manca poco più di un quarto d’ora e ti chiedono di entrare. Al diavolo tutti i pensieri negativi di prima, vuoi segnare e sognare anche contro i giganti. Perché una pila di nani può arrivare a superare una montagna. Stranamente non è Seferovic a lasciarti il posto, ma Shaqiri. Fatto sta che non fai in tempo ad entrare che Pogba pennella un gol da Oscar. Questo non ti affossa però. Anzi, ti dà ancora più voglia di reagire e dimostrare chi sei. Per fortuna non è stato Seferovic a lasciarti il posto, perché a nove minuti dalla fine accorcia le distanze. E come se fosse un sogno quattro minuti più tardi ti ritrovi tra i piedi un tiro sbagliato di Ricardo Rodrigue, controlli il pallone e trasformi in gol. O meglio, solo nell’illusione di una rete. Vedi il guardalinee alzare la bandierina. Sei in fuorigioco e probabilmente là si spengono le vostre speranze. In pieno recupero però ti capita un altro pallone al limite dell’area. Ti liberi della marcatura come una magia con un gioco di gambe in un fazzoletto di campo e poi lasci partire una conclusione filo rasoterra che vale il 3-3. E’ pazza gioia. Ti porti le mani per esultare come chi vuole guardare lontano. Come te, che ora ti presenti al mondo intero. Mario Gavranovic, te che quel gol lo sognavi da fine primo tempo. E’ la tua prima rete segnata tra Mondiali ed Europei, per te che hai sempre vinto in Croazia nella patria dei tuoi senza trovare spazio nei campionati principali europei. Ecco, la tua favola si incastra con quella della Svizzera.

Ma non è ancora finita. Ora c’è da soffrire ancora mezz’ora. I supplementari e poi i calci di rigore. Chiedono a te di tirare per primo. Te la senti, deve essere nel tuo destino. Avresti potuto segnare una doppietta decisiva, ma eri in fuorigioco. E ora devi regalare alla Svizzera quel secondo gol. Ti presenti dal dischetto e non sbagli. Battuto Lloris. Il resto lo farà Sommer (un altro eroe di serata) parando il rigore a Mbappé, probabilmente il più talentuoso in quella partita. I nani hanno scalato la montagna, il gigante è caduto, la storia è scritta. E le tue parole a fine gara sono chiarissime: “Ora non vogliamo fermarci”.

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