ANDIAMO A CANTARE L’INNO A MONACO.

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Dopo 120 interminabili minuti un’Italia brutta e cattiva stacca il pass per i Quarti.

Gigio Donnarumma 7 Stavolta non è più da cornetto e cappuccino. Non è chiamato agli straordinari ma viene chiamato in causa più di una volta e lui risponde SEMPRE presente. Nel momento decisivo, sfodera il guantone.

Giovanni Di Lorenzo 6,5 Prova di orgoglio. Mancini gli impedisce di spingere e lui difende col coltello fra i denti.

Leonardo Bonucci 5,5 Non è una novità: senza il suo storico compare Chiellini soffre. Arnautovic gli fa passare un brutto quarto d’ora (anche di più).

Francesco Acerbi 7,5 Chiellini non ce la fa? Nessuna problema. Sfodera una prestazione granitica e ciliegina sulla torta sforna l’assist per il 2-0. NON PASSA LO STRANIERO.

Leonardo Spinazzola 8 Inesauribile. Non corre, vola. È un treno merci, inarrestabile e inesauribile. Altro giro, altra corsa, altro Man of the match.

Nicolò Barella 5 Il Kanté di Casteddu stavolta non brilla. Soffre l’asfissiante pressing austroungarico (austriaco, scusate) e non riesce ad esprimersi come suo solito.

Dal 67’ Matteo Pessina 8 Parliamoci chiaro: non è stato il miglior Pessina visto quest’anno. Poi all’improvviso, tira fuori il coniglio dal cilindro: un gran bel mancino manda al tappeto gli austriaci come cent’anni fa a Vittorio Veneto.

L’esultanza, già virale, di Pessina

Jorginho 7 Se c’è un uomo che può essere ritenuto imprescindibile quello è lui. 120 minuti di una lucidità mentale incredibile. Please Sir, I want so more.

Marco Verratti 5 Il pressing lo annebbia. Dopo un primo tempo poco brillante, nella ripresa impazzisce totalmente. Quella vecchia volpe del Mancio lo capisce e lo toglie.

Dal 67’ Manuel Locatelli 6 Bene ma non benissimo. Mi aspettavo un impatto più prorompente, ma chi si accontenta gode.

Domenico Berardi 4,5 Grosso, grossissimo passo indietro rispetto al girone. Da cacciatore si trasforma in preda. 84 minuti sono veramente troppi.

Dall 84’ Federico Chiesa 7,5 Frizzante come un calice di prosecco. Quando il gioco si fa duro, il Mancio pesca il jolly dal mazzo di carte. Coefficiente di difficoltà altissimo e gol di una bellezza stordente.

L’Eurogol di Chiesa

Ciro Immobile 5 Non è la sua serata e lo si capisce quando centra quel palo clamoroso da distanza siderale. Ingabbiato dai difensori avversari, non riesce a combinare nulla. Ridatemi il vero Ciro.

Dall’84’ Andrea Belotti 7 Ha un solo compito: quello di tenere su la squadra. Il Gallo entra con lo spirito degli Arditi e vince ogni maledetto contrasto.

Lorenzo Insigne 5 Stavolta o tir aggir s’impalla. Tenta la sua classica giocata più di una volta ma non gliene va bene una. Troppi errori gratuiti, ma anche una gran punizione allo scadere del primo supplementare.

Dal 108’ Bryan Cristante SV Sul carro dei vincitori c’è posto anche per te.

Roberto Mancini 7

Si trova davanti una squadra nettamente inferiore qualitativamente ma ben organizzata che manda in tilt il bel gioco degli Azzurri. Il Mancio, da vecchia volpe, sa quando deve mischiare le carte e dal mazzo tira fuori Chiesa e Pessina. L’abbraccio con Vialli è l’immagine più bella dell’Europeo.

L’abbraccio tra i due compagni di una vita

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