L’uomo del giorno: Schick, il cecchino ceco da record

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L’esultanza di Schick dopo la doppietta contro la Scozia

Oh, ma che gol ha fatto Schick? Sobbalzi sul divano in un caldo pomeriggio di giugno. Aspetta, rewind. Ti sei appena stappato una birra fresca e sicuramente non ti aspetti niente di spettacolare da Scozia-Repubblica Ceca. Però sono gli Europei e te li vuoi gustare tutti. Due minuti prima della fine del primo tempo la sblocca Patrick Schick. Sì, la meteora della Roma. Quell’attaccante che alla Sampdoria sembrava dover diventare un fenomeno. Quel giocatore che voleva anche la Juventus, ma che non aveva superato le visite mediche per indossare il bianconero e poi sai come va il mercato… Nella capitale si era perso e ora con una bell’incornata ti riporta alla mente ricordi di due stagioni fa quando probabilmente ci avevi anche puntato al fantacalcio.

Lo vedi esultare in maglia bianca e ti chiedi se tante volte nella sua avventura all’estero si sia ripreso. Le squadre tornano negli spogliatoi. Vai a leggere le statistiche e curiosi su qualche sito tedesco rispolverando la lingua che hai studiato in età liceale. Effettivamente, si è rimesso in moto. Dieci gol in ventotto partite al Lipsia, un’enormità considerando che allattato dalla Lupa ne aveva segnati solo otto in più del doppio delle partite (58). Quest’anno invece al Bayer Leverkusen, squadra classificatasi sesta nella Bundes, ha marcato tredici volte il tabellino ripetendo per reti segnate la stessa stagione di Genova. Inizi a pensare che sia tornato ad essere l’attaccante che lasciava intravedere e che quanto visto nel primo tempo sia veritiero.

Nel frattempo l’arbitro fischia l’inizio della seconda frazione. Passano solo otto minuti e il ceco torna il giocatore conosciuto in blucerchiato segnando un gol spettacolare. In Liguria però aveva dato principalmente segnali di uno spiccato senso del gol, regalando solo due vere perle (Crotone e Lazio). Questa volta tira fuori un coniglio bianco dal cilindro. Un rimpallo gli regala palla all’altezza del cerchio di metà campo, alza la testa, vede Marshall fuori dai pali, decide di fare due passi e pennella un gol olio su tela da 44,5 metri. Corre verso le telecamere e si porta le mani alle orecchie. Vuole sentire ora il rumore dei nemici che lo hanno criticato. Si mostra in eurovisione: sorridente, tranquillo e sicuro di sè. Schick si è ritrovato ed è pronto a rilanciare la propria carriera. Intanto si gode il record del gol con la maggiore distanza ad un Europeo, il momentaneo primo posto del girone e le aspettative che ha creato. Poi l’estate potrà portare nuova rivoluzione. E chissà che tu non possa ripuntarci al tuo fantacalcio.

Inquadratura della rete di Schick da centrocampo

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