Fra le innumerevoli città che sorgono nei dintorni di Cleveland, città principale del Nord Ohio, ce n’è una a cui la National Basket Association deve praticamente tutto, si chiama Akron ed è ad una sessantina di chilometri dal Lago Eire, confine fra USA e Canada.
Lì, al Summa Akron City-Hospital, il 30 Dicembre 1984, Gloria Marie James (di anni 16) dà alla luce il suo primo ed unico figlio a cui dà nome LeBron Raymone. E siccome il padre ha preferito restare all’oscuro, il bambino prende il cognome della madre: James.

Facciamo un salto in avanti di 3 anni e qualche mese: al 14 Marzo 1988, ancora una volta al Summa Akron City-Hospital. Sonya Adams, moglie di Dell Curry, cestista dei Cleveland Cavs, partorisce il primo figlio che prende il nome del padre, cioè Wardell Stephen. Di cognome fa, appunto Curry, e per differenziarlo dal genitore, diventa Wardell Stephen Curry II.
Bene, fin qui tutto regolare. Quanti sono i bambini che ogni giorno nascono ad Akron? Centinaia, forse migliaia. Ma questi due, hanno qualcosa di diverso rispetto agli altri e sono uno l’opposto dell’altro. LeBron è un colosso di 2,06 per 113kg, l’onnipotenza allo stato puro. Curry è il più classico dei playmaker: tocca appena il metro e 90 e pesa 85kg, ma dall’arco fa quello che vuole.

Il primo diventerà (tra le altre cose) quattro volte MVP e quattro volte campione NBA. Il secondo vincerà due MVP e tre anelli.
Stasera, ore 19 di Los Angeles, andrà in scena l’ennesima sfida fra i due uomini simbolo degli ultimi 10 anni di NBA.
Una sfida che vale ben più di un posto fra le prime otto della Western Conference. Una sfida di cuore, di onore, di orgoglio.
Come Nadal contro Federer, come Ronaldo contro Messi, stanotte allo Staples Center andrà in scena Lebron James contro Steph Curry, lo strapotere fisico contro la tecnica sopraffina. Chi vince passa fra le migliori 8 dell’Ovest, mentre chi perde avrà una seconda possiblità contro la vincente dell’altro play in, quello fra Memphis Grizzlies e San Antonio Spurs.
Non ci resta che attendere che cali la notte, pronti a goderci l’ennesimo spettacolo, meravigliosamente narrato, tanto per cambiare, da Flavio Tranquillo.


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