What a wonderful world

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Il 6 Febbraio 1958 la vita di Matt Busby viene drammaticamente stravolta. Busby, per chi non lo conoscesse (e vi assicuro che non sono tanti) è uno scozzese di Bellshill con la passione per il jazz, manager del Manchester United dal 1945 al 1969. Quel 6 Febbraio lui e i suoi ragazzi, i Busby Babes, erano di ritorno dai quarti di Coppa dei Campioni disputati a Belgrado contro la Stella Rossa. L’aereo, un Airspeed Ambassador della British European Airways, necessita di una sosta di rifornimento a Monaco di Baviera.

Quel volo, però, a Manchester non c’arriverà mai. Il motore sinistro, surriscaldandosi, impedisce il decollo. Per ovviare il problema, il pilota James Thain decise di ritardare l’accelerazione, allungando lo spazio per il decollo. Decollo che però non arrivò mai: nel tratto finale, quando la manovra sembrava aver funzionato, l’aereo rallentò di colpo. Troppo poco veloce per poter volare e con troppa poca pista per potersi fermare, il risultato è uno schianto tremendo contro una casa, contro un albero e contro un capannone. L’aereo si spezza e prende fuoco: in ventidue fra giocatori, giornalisti e membri dello staff muoiono sul colpo. Duncan Edwards sembra inizialmente essersi salvato, ma dopo due settimane di ospedale la situazione si aggrava e i morti saliranno a ventitré.

L’aereo (o quel che ne resta) su cui viaggiavano i Busby Babes

Busby riceverà per ben due volte l’estrema unzione, ma mollare non fa per lui. Quei ragazzi li ha cresciuti lui, li ha fatti diventare uomini. Non può mollare e dopo diverse settimane passate su un lettino, si rialzerà più forte di prima. La squadra, praticamente dimezzata, riparte da Robert Charlton, detto Bobby, un inglese per eccellenza, elegante dentro e fuori dal campo, tanto da meritarsi l’appellativo di Sir.

Adesso si deve ricostruire tutto.

La generazione che sta nascendo è dannatamente forte, in attacco ci sono 3 palloni d’oro: il già citato Bobby Charlton, poi Denis Law e il più forte di tutti, il quinto Beatle, il genio e sregolatezza per eccellenza: George Best.

Bobby Charlton e George Best

L’ossessione di Busby, un po’ come tutti, è la Coppa dei Campioni. Nel ‘58 i suoi sogni di gloria si sono infranti sulla pista di Monaco, ma dieci anni dopo, trascinato da uno stratosferico George Best, quella coppa arriverà in Inghilterra per la prima volta.

Busby ha vinto la sfida col destino, che nel ‘58 lo voleva morto, e ha coronato il suo sogno di vincere QUELLA coppa.. Come direbbe Louis Armstrong, What a Wonderful World, quello di Sir Alexander Matthew Busby.

Matt Busby si gode la sua Coppa dei Campioni

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