Un Clásico da leggenda, la decide “El diez!”

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È il 23 Aprile 2017, siamo a Madrid, lo stadio, neanche a dirlo, è il Santiago Bernabeu, ovviamente sold-out per l’evento tanto atteso. Davanti a 81 mila persone, va in scena “El clasico” più avvincente degli ultimi anni, destinato a restare a lungo scolpito nella memoria di tifosi e appassionati. Si sfidano Real Madrid e Barcellona, il potere monarchico madridista contro la voglia di indipendenza catalana, una partita mai banale insomma, specie se le due squadre sono in piena lotta per il titolo. Due squadre imbottite di fenomeni, guidate da due marziani, Cristiano Ronaldo e Lionel Messi, due che insieme contano numerosi trofei, personali e di squadra.

Tutto è pronto, alle 20:45 il direttore di gara, lo spagnolo Hernandez, fischia puntuale il calcio d’inizio dando il via ad una partita memorabile. Il match è spigoloso e molto fisico sin dai primi minuti, alla mezz’ora i Blancos passano in vantaggio con Casemiro, il quale colpisce da pochi passi, dopo aver raccolto un pallone vagante in area ; pochi minuti dopo, il Barca pareggia con il suo numero 10, che “porta a spasso”, con un rapido gioco di gambe, Modric e Carvajal prima di trafiggere l’estremo difensore avversario. I primi 45 minuti si chiudono in pareggio, ma questo è solo un assaggio di ciò che ci attende.

Inizia il secondo tempo, la partita è entusiasmante, le squadre si allungano e ci sono occasioni da entrambe le parti, un autentico spettacolo. Al 73′ Rakitic porta avanti i suoi con un incantevole mancino da fuori area. La situazione per i Blancos di Madrid si complica, al 77′ infatti Ramos viene espulso, lasciando i suoi in dieci. Nonostante ciò il Real prova a recuperare, ma spreca tanto, persino Ronaldo, in serata no, si divora un gol praticamente fatto. Al minuto 85 James Rodriguez, entrato in campo da pochi minuti deposita il pallone in rete ed è 2-2.

Qualsiasi squadra sarebbe distrutta mentalmente dopo aver subito gol a cinque minuti dal termine, ma i catalani hanno ancora energie e provano a riprendersi la vittoria, accarezzata a lungo. È il 91′, inizia l’ultimo giro di lancette di questo “Clasico”, Sergi Roberto recupera palla nella sua metà campo, la porta avanti e serve il compagno André Gomes a limite dell’area, il portoghese vede arrivare Jordi Alba, che puntuale riceve il passaggio, in pochi millesimi di secondo lo spagnolo scorge Messi al limite dell’area, con un tocco di prima , decide di affidarsi al mancino magico della Pulga che questa partita non la vuole proprio perdere. Il calcio dato al pallone è praticamente perfetto, un mix di potenza e precisione che ammutolisce i tifosi delle Merengues e fa scattare in piedi i suoi, che si godono entusiasmati il momento.

L’esultanza di Lionel Messi non è la solita, questa volta non vuole indicare il cielo con le dita, vuole lasciare un segno importante , un segno che è ancora oggi indelebile. L’asso argentino si sfila la maglia e la mostra al mondo intero, che in quel momento si sta gustando il Clasico, il suo cognome lì, davanti a numerose telecamere, cinque lettere gialle che rappresentano i titoli di coda di uno spettacolo durato 90 minuti.

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