F2 E F3 Gp di Barcellona: weekend altalenante per la Prema e gran ritorno di Correa

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Tutto pronto a Barcellona per dare il via alla sprint race, davanti una prima fila tutta Trident e un terzo posto di Boya. Si spengono i semafori, si parte. I primi tre procedono tranquillamente mantenendo i posti di schieramento. Mini supera Browning, è quattordicesimo. Fornaroli, superato prima da Lindblad poi da Leon, è sotto attacco anche da parte di Beganovic. Scontro tra Ramos e Meguetounif, scivolano infondo e perdono la possibilità di una doppietta per il team e ciò permette a Boya di salire al primo posto. Fermi anche Bedrin e Voisin. Safety car. Si riparte all’inizio dell’ottavo giro con Fornaroli che supera Lindblad, è settimo. Boya guida il gruppo, ma Dunne allle sue spalle si avvicina sempre di più e inizia a diventare pericoloso. Dietro di loro si appresta anche Goethe. Mansell supera Browning, entrambi alle spalle di Montoya. Viene comunicato che otto vetture sono sotto investigazione per falsa partenza, tra cui figura anche Dunne. Montoya all’ attacco di Mini, si toccano due volte, finiscono in ghiaia e sono entrambi costretti al ritiro. Safety car, sotto cui termina la gara.

Vince quindi Boya davanti a Dunne e Goethe.

Inizia anche la sprint race di F2 con Maini, Martins e Correa davanti a tutti. Alla partenza il pilota indiano scivola infondo mentre Martins si prende la prima piazza. Antonelli settimo attacca Aron. A guidare il gruppo Martins, Miyata e Maini. Correa in difficoltà, scende fino alla quinta posizione. Battaglia Antonelli-Hadjar per la settima piazza. Villagomez chiude Bearman, lo costringe a tagliare la curva e a uscire dal tracciato. Errore per Aron, Antonelli pronto ad attaccarlo. Bearman precipita diciottesimo. Aron torna su Correa, Antonelli si distacca e si difende dagli attacchi continui di Hadjar. Passa Hadjar, è settimo. Antonelli superato anche da Crawford. Hauger supera Colapinto e si avvicina a Antonelli. Cinque secondi per Stanek a causa dei track limits. Cinque secondi anche per Miyata, che si ritroverebbe virtualmente alle spalle di Aron. Hauger supera Antonelli, è nono. Altri cinque secondi per Miyata. Crawford tenta di attaccare Aron per la sesta piazza. Tutti i piloti temono il sopraggiungere di penalità per track limits. Bortoleto superato da Correa, da Aron e anche da Crawford.

Arriva il traguardo, vince Martins davanti a Maini e a Correa, mentre Miyata scivola ottavo.

È domenica mattina a Barcellona e ci si appresta a dare il via alla feature race.

Mansell pronto a schierarsi in pista a Barcellona per partire dalla prima posizione, dietro di lui Lindblad e Tsolov. Alla partenza Mansell mantiene la prima posizione, davanti Lindblad e Tsolov, dietro di loro Fornaroli attacca Browning per la quarta piazza. Browning supera Tsolov, è terzo. Mini, in tredicesima piazza, in battaglia con Leon e Ramos. Si procede senza contatti e con numerosi sorpassi. Lindblad supera Mansell, è primo. Battaglia Van Hoepen e Goethe, a conquistare la sesta piazza è il pilota della Art. Browning recupera Mansell e segna numerosi giri veloci, mantenendo queste posizioni sarebbe primo nel campionato piloti, facendo precipitare Mini terzo. Sophie Floersch recupera numerose posizioni e risale la classifica. Van Hoepen annuncia l’arrivo della pioggia. Mini scivola sempre più infondo. Attacco di Fornaroli a Tsolov, che sembra quasi frenato da Browning. Fornaroli quarto, supera Tsolov. Contatto tra Stuka e Bedrin, con Bedrin in ghiaia. Tsolov in estrema difficoltà viene superato anche da Goethe. Van Hoepen fora. Fornaroli pronto ad attaccare Browning, lo supera e conquista la terza piazza.

Bandiera a scacchi, Lindblad vince davanti a Mansell e Fornaroli.

Aron, Crawford e Colapinto si schierano nelle prime tre posizioni in griglia, problemi per Antonelli che non riesce a partire per il giro di formazione, scatterà dalla pitlane. La gara inizia, i primi tre restano invariati mentre nelle retrovie Hauger si scontra con Martins e i due finiscono in ghiaia, costretti al ritiro, safety car. Al quarto giro si riparte. Aron si allontana sempre di più da Crawford. Bearman nel mentre è nono e si getta a caccia di O’Sullivan. Inizia la danza dei pitstop con Crawford. Rientrano anche Aron e Colapinto, entrambi tornano in pista alle spalle di Crawford. Fermo Barnard all’ingresso della pit, bandiera gialla. Immediatamente viene spostata la vettura di Barnard, si può ripartire. Aron e Crawford combattono per una virtuale leadership. Aron in ghiaia, perde posizioni. Durksen si ferma in pista, virtual safety car. Si riparte al ventesimo giro con l’attacco di Colapinto a Bortoleto e quello di Aron su O’Sullivan. Colapinto supera Bortoleto, è virtualmente secondo. Correa è primo ma deve ancora effettuare il pitstop, continua a guadagnare su Crawford, il leader virtuale. Antonelli nel mentre viene superato da Crawford, è quinto, ma tutti i piloti davanti devono ancora fermarsi. Si recano ai box gli ultimi piloti, Crawford torna a essere primo, davanti a Colapinto e a Antonelli, che ancora deve cambiare, dietro di loro si avvicina Aron. Correa dopo il pit ha gran ritmo e ne supera uno dopo l’altro. Correa scavalca anche Aron, è terzo. Il vantaggio della gomma rossa di Correa sembra essersi assottigliato. L’ultimo giro si apre con la battaglia interna al team Invicta, con Maini e Bortoleto, i due si toccano, perdono ritmo ma riescono a proseguire e a mantenere le posizioni.

Vince Crawford, davanti a Colapinto e Correa.

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